L'ignoranza che i docenti non possono più permettersi

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Qualche settimana fa Noa Carpignano (di cui avevo già parlato qui per la sua DidaSfera) ha scritto qualcosa che sottoscrivo al 100% anche perché è ancora più rilevante ora che le scuole sono state (ri)autorizzate a prodursi in proprio i libri di testo, se lo desiderano (grassetto mio):

Scrive Noa: “penso che la condivisione di un libro di testo intero di un noto editore sia una scelta consapevole. Dopo tutte le polemiche fatte sulle fotocopie, sui file musicali, sui film, sui software piratati e sui testi digitali stessi… ecco, penso che un insegnante che non si rende conto di commettere un illecito sia sufficientemente ottenebrato da meritarsi un TSO, e a quello che se ne rende conto dovrebbe saltare la cattedra da sotto il culo (e di fatto quello rischia) anche per via delle responsabilità educative”.

spiego meglio perché ho scritto “100% d’accordo”: perché, in quel particolare caso, non mi pare ammissibile che oggi un educatore non sappia, o si giustifichi dicendo che non lo sapeva, che copiare/ridistribuire testi INTERI è illecito a meno che la loro licenza non lo consenta.

Possiamo, anzi dovremmo davvero, discutere all’infinito se le attuali leggi e trattati su copyright dovrebbero essere cambiate, abolite eccetera, ma questo è un altro discorso, MOLTO più semplice.

IIlecito non significa ingiusto o impossibile, inapplicabile eccetera, significa semplicemente “illegale” o meglio, a fare i pignoli, “comportamento umano contrario all’ordinamento giuridico vigente”. Che oggi in Italia e molti altri stati sia illecito ridistribuire testi interi protetti da diritto d’autore e senza una licenza tipo Creative Commons che lo consenta è un fatto tanto quanto che l’acqua a temperatura ambiente è un liquido.

Se poi chiunque, docente o meno, considera quella legge ingiusta e come conseguente protesta/disobbedienza civile deliberatamente, dicendo pubblicamente che sa che è illecito ridistribuisce online testi interi di quel tipo, ma lo fa proprio per protesta, quello è ancora un altro discorso, con una sua coerenza. Ma dire che non lo sapevi… dai, no. Se stai così, leggiti subito la Guida per Scuole e Famiglie al Diritto d’Autore.

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