Un comma Open Data nella legge elettorale

Legge elettorale, che bel tema. Preferenze o liste bloccate? Candidature multiple o capilista uguali agli altri? Dar retta alla Corte Costituzionale o prenderla per i fondelli? Limite a due mandati, o a due generazioni della stessa famiglia? Quote rosa o niente quote? Garantire o no qualche seggio a certi partiti? Primarie o quaternarie (1)? Sbarramenti sì, no o forse?

Insomma, ne abbiamo lette davvero per tutti i gusti, in questi giorni, di proposte per rinnovare seriamente il Parlamento e garantire la massima qualità della classe politica. Tranne una

(2): “tutti i candidati devono pubblicare su un proprio sito, come Open Data, non solo il loro curriculum completo, ma anche la situazione patrimoniale, cariche o altri legami significativi in organizzazioni pubbliche o private loro e dei familiari di primo grado”. Il che, tradotto in Italiano corrente, significa semplicemente…

“se vuoi candidarti al Parlamento, DEVI obbligatoriamente pubblicare online, in formati e con licenze d’uso che permettano a chiunque, automaticamente, di effettuare analisi e controlli incrociati sulle tue competenze, potenziali conflitti d’interesse e così via, e di pubblicarne i relativi risultati”.

Se qualcuno ci ha provato, tanto di cappello, ma mi è sfuggito. A voi risulta?

  1. nel senso di ere cultural/geologiche da cui ripescare o prelevare i candidati

  2. anzi tre:

* quasi quasi, anche imporre per candidarsi anche il [superamento di questa prova](http://www.apogeonline.com/webzine/2014/03/10/una-legge-da-sogno) potrebbe essere utile. E parecchi dei "ggiovani" non la passerebbero



* e comunque più passa il tempo più mi pare essenziale [abolire le candidature multiple o strategiche](http://tips.zona-m.net/it/2012/10/aboliamo-le-candidature-multiple-o-strategiche/)