Rc Auto digitale. Completamente fuori strada
Di fesserie colossali, con auto e computer, se ne possono fare tante. Io, per esempio, per andare da Roma a Napoli in auto, potrei cavarmela in poche ore prendendo l’A1. Però potrei anche guidare fino a Vienna passando dal Brennero, da lì attraversare i Balcani fino all’Albania, prendere qualche traghetto per la Puglia e da lì guidare di nuovo fino a Napoli.
In Italia circa un automezzo su 10 circola senza assicurazione. Per risolvere questo problema potremmo imporre per legge che il database già esistente dell’ANIA (associazione nazionale imprese assicuratrici) comunichi automaticamente al commissariato più vicino modello, targa e proprietario di ogni veicolo con RCA scaduta da, per dire, una o due settimane, perché procedano appena possono al sequestro. Oppure…
…potremmo “dematerializzare l’attuale contrassegno cartaceo”, sostituendolo con un (fichissimo, costosissimo e tutto da realizzare) “sistema elettronico dotato di microchip”. In modo che:
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leggendo, in tempo reale e a distanza tipo TelePass, i microchip di ogni auto che gli passa davanti,
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tutti i caselli, Tutor autostradali, varchi ZTL o pattuglie della Stradale d’Italia, ovviamente…
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tutti preventivamente equipaggiati con altrettanti (tutti da comprare nuovi) appositi ricevitori,
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potrebbero, collegandosi con la stessa banca dati di cui sopra,
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tempestivamente segnalare, alle stesse forze dell’ordine di cui sopra, che è in atto una violazione del codice della strada
a questo punto, se non vi è venuto l’asma a leggere tutta ‘sta lista, vi chiedo: di questi due modi per non far circolare veicoli non assicurati, qual è quello che è, in proporzione, altrettanto cretino e inutilmente costoso dell’andare da Roma a Napoli passando per Vienna e Albania? Il primo o il secondo, cioè quello effettivamente uscito ieri in Gazzetta Ufficiale?
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