OpenStreetMap, la mappa digitale da tutti, per tutti
antefatto: questa guida è stata scritta a fine 2011 con il contributo e l’ispirazione di Luca Menini, Maurizio Napolitano e altri. Purtroppo, per varie ragioni, non è stato possibile metterla online prima di ottobre 2013. Per questo motivo, mentre quasi tutto il testo è ancora attuale e utile, e proprio per questo viene qui pubblicato con licenza libera GNU FDL, è molto probabile che alcuni link e dettagli abbiano bisogno di aggiornamento. Segnalate ogni correzione necessaria nei commenti e provvederò prima possibile)
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Introduzione
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Che cos’è OpenStreetMap?
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La mappa disegnata da tutti
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OpenStreetMap non è solo gratuita. È libera
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parte 2: Perché OpenStreetMap è importante
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OpenStreetMap è la mappa che serve a TE!
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Le mappe che possono creare lavoro
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OpenStreetMap aiuta la gente
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Cosa fa OSM in Italia?
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Parte 3: Contribuire a OpenStreetMap
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Usando un GPS
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Attraverso le immagini aeree di Yahoo Maps o del PCN
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Qualche trucchetto da conoscere
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Per saperne di più..
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Introduzione
Questa è una guida è una breve introduzione al progetto OpenStreetMap (OSM), divisa in tre parti. La prima spiega che cos’è OSM e cos’ha di speciale. La seconda parte mostra perché, proprio grazie alle sue caratteristiche uniche, OSM è un progetto importantissimo e utile a tutti, anche a chi non ne sa nulla d’informatica e magari ancora non usa computer e Internet.
Contribuire attivamente a OpenStreetMap, sia individualmente sia, se si è studenti, attraverso la propria scuola, è utile, semplice e può essere anche molto divertente e fonte di grandi soddisfazioni. L’ultima parte della guida descrive perciò, nella maniera più semplice e sintetica possibile, i vari modi in cui si può partecipare al progetto, sempre senza essere esperti d’informatica. Chi volesse provare potrà farlo seguendo le istruzioni contenute nelle guide indicate alla fine di questa presentazione.
Che cos’è OpenStreetMap?
Tutti conoscono Google Maps. Una mappa digitale di tutto il mondo, consultabile da qualsiasi computer connesso a Internet. La maggior parte delle persone che hanno accesso alla Rete hanno usato Google Maps almeno una volta, magari solo per curiosità. Molte di queste persone la usano regolarmente per per cercare le strade, calcolare i percorsi, studiare geografia o semplicemente divertirsi a guardare la Terra dall’alto o dal piano stradale. Google Maps è uno strumento utilissimo, e gratuito per giunta.
OpenStreetMap è qualcosa di simile. Anche in questo caso si tratta di una mappa digitale utilizzabile dal computer, che a un’occhiata superficiale assomiglia molto a Google Maps. In pratica, OSM è enormemente diversa, per due ragioni fondamentali che vi spiegheremo nei due paragrafi successivi
La mappa disegnata da tutti
La prima grande differenza fra OSM e servizi come Google Maps è che OSM è, in ratica, il concetto di Wikipedia applicato alla cartografia: una mappa digitale di tutto il mondo che chiunque, a partire dai suoi utenti finali, cioè da persone normali come te, può contribuire a disegnare, anche se non ha particolari conoscenze informatiche. Fra poco parleremo anche di come farlo, ma fin da adesso possiamo dire qual è il risultato finale: mappe digitali gratuite che si possono stampare dal computer, utilizzare con diversi navigatori per auto o personalizzare, aggiungendovi i propri dati, in mille modi diversi.
OpenStreetMap non è solo gratuita. È libera
L’altra differenza fra OSM e gli altri servizi citati è che le mappe di OSM sono liberamente utilizzabili da chiunque. E quando parliamo di “chiunque” non intendiamo soltanto “chiunque voglia consultare quelle mappe sul computer o stamparsele”.
È qui, ed è per questo, che questa differenza è sostanziale. Quando usiamo Google Maps, Google ci fornisce la licenza (cioè il “permesso”) di visualizzare le mappe sul loro sito, e ce la fornisce gratuitamente. Senza dubbio questo è molto carino da parte di Google, ma ricordiamo che le la proprietà delle mappe rimane sempre di Google (anzi, di alcune società che disegnano mappe e che offrono a Google la licenza di includerle in Google Maps; e questa licenza Google la paga, e a caro prezzo).
Oltre all’uso gratuito delle mappe, non possiamo fare altro. Non possiamo salvarle ed usarle in un secondo momento. Non possiamo usarle per fornire un servizio di calcolo del percorso. Se scopriamo un’inesattezza non possiamo correggerla. E non solo: supponiamo che un giorno Google decida di smettere di offrire il servizio. In tal caso con le mappe di Google avremmo chiuso per sempre: nessuno ha il diritto di salvarle e metterle da parte, in vista di una tale… catastrofe!
E qui entra in gioco il concetto di licenza libera. Immaginiamo di crearci una nostra piccola mappa, fatta in casa, del nostro quartiere per esempio, e di pubblicarla su un sito. E immaginiamo di pubblicarla con una licenza che permetta a chiunque non solo di visualizzare la mappa, ma anche di salvarla e di riprodurla, magari in una versione modificata. Una licenza del genere (che permette di usare, modificare e redistribuire una proprietà intellettuale) è detta, appunto, una licenza libera.
E ora facciamo un altro passo con la fantasia. Immaginiamo di aprire agli utenti di tutto il mondo la possibilità di modificare la nostra piccola mappa: tanti piccoli contributi rilasciati tutti con la stessa licenza libera. Proprio così nasce OpenStreetMap!
Il concetto di licenza libera è stato inventato un paio di decenni fa nel campo del software: da uno sforzo volontario di singoli individui, di intere comunità, e perfino di aziende sono nati celebri programmi liberi come Linux, Mozilla Firefox e Openoffice.org. Proprio per il loro carattere “aperto” i programmi con licenza libera sono detti open source1. Successivamente sono state create altre opere libere: enciclopedie (come la celebre Wikipedia), disegni, addirittura qualche libro e, per l’appunto, mappe.
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