Quell'equivoco persistente su Università e Costituzione

Una nuova proposta di abolire il numero chiuso all’università cita fra le ragioni per farlo il fatto che:

“All’Università è giusto che vada chi se la “merita”. Falso: la formazione universitaria rientra a pieno titolo fra i diritti fondamentali di ogni cittadino, garantito fra l’altro dalla nostra Costituzione."

ma quello non è un fatto, solo un equivoco puro e semplice, di quelli (chissà perché…) proprio duri a morire: cioè che la Costituzione italiana garantirebbe a tutti il diritto allo studio universitario.

Questo non è affatto vero, nè lo è mai stato. L'articolo 34 della Costituzione dice testualmente che:

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I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

Capito? I capaci e i meritevoli. Mica tutti. Che sia giusto o sbagliato, o come individuare davvero i più capaci e meritevoli discutiamone quanto volete ma a parte, e comunque sempre partendo da questo fatto.

Già che ci sono, visto che quell’articolo chiede di garantire “la sostenibilità e la capacità [degli Atenei] di accogliere e fornire istruzione di qualità a tutti coloro che lo desiderano”: cerchiamo anche di spiegare a “tutti coloro che desiderano un’istruzione di qualità” che se il motivo per cui la desiderano è trovarci un buon lavoro, carriera, salario stabile, quelle robe lì, meglio che prima ragionino molto seriamente su quanto diceva Krugman.