Ecco perché i bit sono meglio della carta
Le Corti Federali degli USA hanno intenzione di distruggere tutta la documentazione cartacea di tutti i casi aperti fra il 1970 e il 1995 ma mai arrivati in tribunale, e di ridurre il tempo di conservazione dei documenti degli altri casi da 25 a 15 anni.
La ragione è ridurre i costi. Per conservare tutta quella carta sono stati spesi 6.2 milioni di dollari solo l’anno scorso, mentre le nuove regole dovrebbero far risparmiare 7.7 milioni nei prossimi dieci anni.
Ovviamente questa decisione sta causando parecchie preoccupazioni fra storici del diritto e promotori del libero accesso ai dati pubblici. In teoria, le Corti potranno segnalare i casi di valore storico per impedirne la distruzione, ma questa è una procedura costosa e, soprattutto, intrinsecamente sbagliata: “Nessuno può davvero sapere in anticipo cosa sarà importante in futuro, quindi qualche informazione rilevante andrà persa” ha detto il professore di legge e storico delle procedure legali Daniel R. Ernst.
La tentazione di sapere quanti e quali politici italiani l’idea piacerebbe, ovviamente solo nell’interesse del Paese, per ridurne il deficit, è forte, ma lo scopo di questa pagina è un altro.
Casi italiani a parte, questa notizia mostra come e perché i bit sono meglio della carta. Ci sono tante preoccupazioni in giro sul fatto che passando dalla carta ai bit si rischia di perdere documenti dopo solo pochi anni, ma se tutte quelle pratiche fossero digitali, anziché cartacee, conservarle costebbe immensamente meno. E costerebbe meno anche analizzarle automaticamente per chiudere quei casi o trovarvi relazioni con altri. Certo, probabilmente i soldi per digitalizzare prima possibile tutti quei documenti oggi non ci sono, ma questo è un altro problema.
I bit si possono copiare automaticamente senza alcuna degradazione da un supporto fisico all’altro (dai floppy ai DVD, poi dai DVD alle chiavi USB o altro e così via). Questo, e il fatto che i bit possono rappresentare qualunque tipo d’informazione (dai film ai progetti d’ingegneria), non solo quelle stampabili su carta, ne fa un sistema di archiviazione molto più durevole di quelli non digitali.
La ragione principale per cui oggi, in effetti, i documenti digitali vanno persi dopo soli pochi anni è la nostra stupidità e ignoranza. Finché tollereremo che informazioni importanti siano imprigionate in formati di file che sono leggibili solo con certe versioni di certi programmi, quelle informazioni rischieranno di sparire tutte le volte che quei programmi cambiano, e con la stessa frequenza.
Per saperne di più sull’importanza dei formati aperti dei file, potete leggere la presentazione di questo mio seminario (in inglese, ma assolutamente non tecnica), questo saggio in Italiano, i miei articoli sui limiti degli ebook di oggi.
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