Come fare soldi con la tua auto, ovvero: car sharing, il pezzo che mancava

Il Car Sharing (condivisione di auto) è, in generale, un modo di continuare a usare un’auto senza le enormi seccature che si hanno comprandola (costi, parcheggio, furto e altri danni) ma senza spendere un capitale come avviene con gli autonoleggi tradizionali. Nel Car Sharing si fa, in pratica, un’abbonamento a un servizio con cui si può poi noleggiare un’auto a ore, quando serve, senza pagare altro. Anche il carburante è incluso. Io ho già raccontato i grandi vantaggi del Car Sharing in altri articoli:

Leggendo quegli articoli scoprirete che il Car Sharing ha in parecchi casi un paio di limiti che impediscono di usarlo a molte persone. Uno non c’entra niente col Car Sharing, l’altro sì e la sua soluzione è in fondo a questa pagina.

Il primo limite è che il Car Sharing funziona quando ogni auto coinvolta passa più tempo possibile in movimento: quindi non sarebbe mai conveniente per andare al lavoro in auto tutti i giorni. Quella è un’esigenza che richiede tantissime auto in movimento negli stessi momenti della giornata, per poco tempo, sugli stessi percorsi. Ma quello è un problema che col Car Sharing non c’entra niente.

Se l’unico modo per 1000 persone di andare dallo stesso quartiere alla stessa zona di uffici è un’auto per ciascuno perché mancano i mezzi pubblici, non fa nessuna differenza se quelle auto sono di loro proprietà o in Car Sharing: in entrambi i casi ingorghi, inquinamento, costi per i singoli guidatori e danni sociali paragonabili a quelli del fumo saranno uguali o quasi. Problemi del genere si risolvono solo fornendo i mezzi pubblici, perché sono causati solo dalla loro assenza. Non continuando a sprecare denaro pubblico su viabilità inutile.

Il Car Sharing fai da te che ti ripaga la macchina?

L’altro problema del Car Sharing è che si riesce effettivamente a usarlo, eliminando o riducendo al massimo il bisogno di una (seconda?) auto di proprietà, solo se è davvero vicino casa. Un modo per superare questo ostacolo con la propria auto, pagandone tutte le spese secondo alcune interviste (in inglese), viene dall’America.

Getaround è un servizio con cui ognuno può offrire in Car Sharing la propria auto, con una formula che include assicurazione per danni o incidenti causato da chi ne fa uso.

Certo, il problema maggiore è culturale: molti Italiani preferirebbero condividere in questo modo la moglie anziché la berlina. Però il modello di Getaround andrebbe studiato con attenzione, perché l’idea di base potrebbe davvero essere l’anello mancante per rendere il Car Sharing accessibile a più utenti, cioè più vicino a casa loro. Come andrebbero le cose a Roma o Milano se il 10% delle auto che già stanno in mezzo alla strada fossero utilizzabili in questo modo? Quanto migliorerebbero le condizioni di tante famiglie se potessero, noleggiando in questo modo l’auto che già hanno, avere una fonte extra di reddito, oppure non dover più pagare una seconda auto? Forse i Comuni potrebbero studiare come finanziare iniziative di questo genere, anziché nuovi parcheggi considerati inutili o pericolosi… da chi dovrebbe usarli