Facebook favorisce i "Nazisti dei Commenti"
(english disclaimer at the bottom) Questa è una mia traduzione di una mia sintesi del post di Lauren Weinstein New Facebook Feature Empowers the Dangerous “Comment Nazis”, fatta con la sua autorizzazione. L’ho fatta perchè, anche se molti Italiani non conoscono bene l’Inglese siamo comunque ultimi su Internet, primi su Facebook e abbiamo politici (da ambo le parti…) a cui Internet non piace poi tanto. Quindi mi sembra importante che più utenti Italiani di Facebook possibile riflettano su quanto denuncia Weinstein. Sotto coi commenti!
Buongiorno. Pare che il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, abbia detto quanto segue, rivolgendosi direttamente a ognuno di noi:
“Tu hai una sola identità. I giorni in cui avevi per i tuoi amici o colleghi di lavoro un’immagine diversa da quella che avevano le altre persone che conosci stanno probabilmente per finire molto presto … Avere due distinte identità è un esempio di mancanza di integrità.”
Quest’affermazione, in particolare l’ultima parte, non poteva venire che da qualcuno estremamente sicuro di sé - e così giovane da non aver ancora fatto una grande “esperienza di vita”.
In realtà questa è una dichiarazione estremamente allarmante, che avrebbe fatto felici despoti e spie dei governi di tutta la storia umana. Provenendo da quel ragazzino dall’aspetto di adulto (man child nell’originale, NdT) che controlla l’impero di Facebook, una sparata del genere dovrebbe attivare un preoccupante campanello d’allarme per chiunque, ovunque, abbia a cuore la libertà di parola e i diritti civili.
La visione contorta e soffocante di Zuckerberg si è recentemente concretizzata in un nuovo sistema di commenti sul Web centrato proprio su Facebook, che in sostanza permette a qualsiasi sito di delegare interamente a Facebook l’intera gestione dei commenti dei suoi lettori. Il sistema richiede agli utenti che desiderano lasciare commenti di farlo usando il loro account Facebook (che, almeno in teoria, dovrebbe corrispondere al loro vero nome e alla loro vera identità).
Questa forse è una notizia cattiva per perditempo e provocatori, ma è ancora peggiore per la gente onesta che desidera lasciare commenti di qualità senza essere associata formalmente a quei commenti.
Perché diavolo dovrebbero essere affari del vostro capo o di chiunque altro, se volete legittimamente commentare qualcosa su un sito di hobby, di giochi o, se è per questo, su una qualsiasi questione controversa su qualsiasi sito?
Il nuovo sistema di gestione commenti di Facebook sfrutta in modo molto intelligente e insidioso, a vantaggio di Facebook, le lamentele dei “Nazisti dei Commenti”.
Non conoscete i Nazisti dei Commenti? Permettetemi di presentarveli.
Abbiamo già visto sul Web segni che potenti interessi sono semplicemente “stufi” del libero flusso di informazioni consentito dai commenti anonimi. Così abbiamo visto sempre più siti esigere che i commenti siano firmati con nomi reali, a volte verificati in un modo o nell’altro. Centralizzare l’identificazione dei commenti sfruttando il nuovo sistema di Facebook è una estensione logica di questo falso dogma che “i commenti anonimi sono pericolosi”.
Oltre a questo, delegare la gestione dei commenti a Facebook (e quindi distruggere la possibilità di parlare anonimamente anche a chi vuole farlo responsabilmente), significa per i siti che ne fanno uso “lavarsi le mani” di tutti o quasi gli sforzi e la responsabilità di moderare i commenti che spetterebbe a loro, buttando allo stesso tempo giù per il cesso la libertà di parola in casa loro.
Certo, in casi di diffamazione e simili, se si hanno prove sufficienti per sospettare di reatie danni reali, credo che in alcune occasioni possa essere giustificato che un giudice ordini la “smascheramento” di un commentatore “anonimo”. Ma questo deve essere permesso solo in circostanze strettamente limitate e controllate, rispettando rigorosamente le procedure.
Ma forzare tutti i commenti fatti online a esistere in un regime pubblica esposizione della propria “identità unica e vera” - come Facebook sembra ora intenzionato a fare - è inaccettabile, riprovevole, pericoloso e assolutamente in contrasto con i diritti fondamentali della libertà di parola, negli Stati Uniti almeno.
Vivere in una “società libera” - o quella che era una società libera, ha dei costi. Uno è che bisogna accettare una certa quantità di discorsi dolorosi e ripugnanti, come parte del prezzo per proteggere la libertà di parola e i diritti civili per tutti noi.
Quando la possibilità di parlare anonimamente sparisce, non ha importanza se sparisce schiacciata da uno stivale o da un semplice clic del mouse su un sito di social networking: il danno a lungo termine è sorprendentemente simile.
La gente diventa nervosa all’idea di esprimere la propria opinione. Ha paura di quel che il suo vicino di casa o datore di lavoro potrà scoprire sulla sua vita privata. Si auto-censura e si ritira dalla vita e dai discorsi in pubblico.
Qualunque persona, o azienda, che incoraggi certi stravolgimenti dovrebbe essere condannata nei termini più forti possibili. Lo esigono gli altri esseri umani, e la storia stessa.
Suggerimento finale da Marco: confrontare quanto dicono Zuckenberg e Weinstein sull’avere sempre una sola identità, dichiarata, con la parte “Nessun sistema umano può tollerare una trasparenza totale” di Quel che ho davvero (re)imparato grazie a Wikileaks.
DISCLAIMER: this is my translation of a synthesis that I have made, with permission from Lauren, of his original post New Facebook Feature Empowers the Dangerous “Comment Nazis”. Any error or misunderstanding of meaning that comes from this translated synthesis is unintentional and is only my responsibility. Please contact me if you find any such problems in this page
Who writes this, why, and how to help
I am Marco Fioretti, tech writer and aspiring polymath doing human-digital research and popularization.
I do it because YOUR civil rights and the quality of YOUR life depend every year more on how software is used AROUND you.
To this end, I have already shared more than a million words on this blog, without any paywall or user tracking, and am sharing the next million through a newsletter, also without any paywall.
The more direct support I get, the more I can continue to inform for free parents, teachers, decision makers, and everybody else who should know more stuff like this. You can support me with paid subscriptions to my newsletter, donations via PayPal (mfioretti@nexaima.net) or LiberaPay, or in any of the other ways listed here.THANKS for your support!