Domanda ai napoletani: ma perché COMPRATE tanta spazzatura?
Scrivo queste righe mentre a Napoli ci sono di nuovo migliaia di tonnellate di rifiuti sparsi in mezzo alle strade. A forza di vedere per mesi montagne di spazzatura nelle strade napoletane, mi ritrovo continuamente in testa un paio di domande su una (piccola) parte del problema dei rifiuti di Napoli. Le rivolgo qui a tutti i cittadini napoletani, sia perché vivendo altrove non posso trovarmi la risposta da solo sia perchè magari potrebbe essere utile discuterne tutti insieme.
Premessa
Da quel poco che si può capire da giornali, TV e siti Internet, il contenuto di quelle buste della spazzatura sembra identico a quello che producono (a prescindere da se, come, quanto e da chi verrà poi trattato) tutte le altre famiglie italiane.
Ora, so benissimo che il problema dei rifiuti in Campania è molto più complesso di quanto si vede per strada in città (rifiuti tossici da altre regioni, “inefficienze” amministrative e politiche, ingerenze criminali e mille altri fattori) e che quanto segue non potrebbe mai essere una soluzione completa.
Ma se la mia impressione è corretta, questo significa che il volume di quella spazzatura che marcisce a terra potrebbe essere ridotto di parecchio semplicemente con un po' di buona volontà, accortezze e attenzione. Oggi, senza aspettare raccolta differenziata o porta a porta, impianti costosissimi o riforme politiche radicali (che comunque servono) e senza chiedere il permesso a nessuno, semplicemente comportandosi diversamente. Sto parlando di adottare tutti quanti abitudini come quelle descritte nel paragrafo “Comprare Cibo, Non Contenitori” dell’articolo Ridurre i rifiuti a Natale e anche dopo, oppure nel vademecum appena uscito su Tiscali.it o nel manualetto di IschiaBlog.
Quanta spazzatura si compra a Napoli?
La prima domanda è: quella spazzatura che si vede per strada, è o no solo quella che rimane DOPO l’applicazione sistematica di tutti i trucchi che ho appena indicato? In altre parole, voi Napoletani avete o no già adottato in massa tutte le abitudini suggerite in quelle pagine?
In caso affermativo, grazie e fermiamoci qui. In caso negativo, la conclusione inevitabile è che una buona parte di quella spazzatura per le strade era già spazzatura quando vi è entrata in casa, cioè quando l’avete comprata voi con i vostri soldi! Perché in quelle buste ci sono tonnellate e tonnellate di:
- roba che tutto sommato non serve e basta, di cui si potrebbe benissimo fare a meno del tutto, dalle palline col Colosseo ai regali che finiranno subito in cima all’armadio
- imballaggi inutili o eccessivi, dalle pellicole e vaschette di polistirolo per gli alimenti dei supermercati alle confezioni di plastica dei giocattoli più grandi dei giocattoli stessi
- bottiglie, contenitori vari e mille altri articoli monouso.
Se è così la seconda domanda, quella più importante, diventa: ma perché, se a Napoli state messi così, comprate ancora così tanta spazzatura?
Perché non siete arrivati da soli a comprare acqua e bibite solo in bottiglie di vetro con vuoto a rendere, detersivi solo alla spina, batterie solo se ricaricabili, carne salumi e formaggi solo se sfusi e avvolti soltanto in carta, eccetera eccetera? Quanto dipende da effettiva impossibilità di farlo (cose come: “a Napoli nessuno vende detersivi alla spina”, “non me lo posso permettere, a Napoli la carne dal macellaio costa molto di più di quella nelle vaschette di polistirolo”, “torno dal lavoro talmente tardi che trovo aperto solo il supermercato”) e quanto da mancanza di informazioni o inerzia?
Volendo, di domanda ce ne sarebbe anche una terza: perché a Napoli, oltre a tutto il resto, non viene semplicemente vietata la vendita di tanti prodotti in contenitori usa e getta e/o inquinanti?. Ma per farla bisogna che esistano degli amministratori, mentre io qui volevo solo sapere delle azioni dei singoli cittadini.
Siamo tutti Italiani con un problema comune!
È ovvio che due domande come queste possono sembrare uno sfottò o una provocazione, ma vi assicuro che non è affatto così. Magari saranno ingenue, ma le faccio in perfetta buona fede e in amicizia, senza nessun razzismo, voglia di sfottere o complesso di superiorità. Gli errori che ho descritto li stiamo facendo tutti, io compreso, in tutta Italia; Napoli è solo il primo posto in cui se ne vedono le conseguenze. Poiché vivo in una città che rischia di trovarsi nella stessa situazione fra pochi mesi, mi interessa molto sapere come stanno effettivamente le cose a Napoli e conoscere le vostre opinioni. Grazie!
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