A Mauritius il governo promuove i computer OLPC nelle scuole: ne saranno all'altezza?

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NOTA: questa è la traduzione di una intervista che ho fatto a giugno 2010. L’ho tradotta perchè, a parte l’interesse intrinseco della cosa, rileggerla mi fa tanto pensare… all’Italia. Molte delle “sfide” per la modernizzazione che il sistema didattico di Mauritius sta affrontando sono, tutto sommato, le stesse che deve o dovrebbe fronteggiare anche la scuola italiana. Idem per il ruolo che il Software Libero potrebbe avere nell’insieme. O no?

Il progetto One Laptop Per Child (OLPC) è un’iniziativa per produrre computer portatili per uso didattico a bassissimo costo e distribuirli in grandi quantità ai bambini dei paesi in via di sviluppo (io ho visto come l’OLPC viene usato in Nepal. Nel 2010 il Labour Party di Mauritius ha inserito l’OLPC nel suo programma ufficiale per le elezioni politiche. Il Labour Party di Mauritius fa parte della coalizione Alliance de l’Avenir, quella che ha vinto le elezioni generali del 2010. Anche il programma della coalizione (disponible anche sul sito Scribd) cita esplicitamente l'OLPC, prima nel riassunto esecutivo (traduzione informale da pagina 9):

_Noi porteremo a Mauritius il programma One Laptop Per Child (OLPC) e ogni studente della classe quarta inferiore (da 16 a 17 anni) avrà uno di quei computer portatili a disposizione._

e poi a pagina 41, nella sezione su Informatica e Telecomunicazioni:

_Noi abbiamo intenzione di rivoluzionare il modo in cui (a Mauritius) si educano i bambini. Noi introdurremo il programma OLPC con l'obiettivo di trasformare il modo in cui si insegna ai bambini, dandogli accesso a strumenti tecnologici moderni che li aiuteranno a comprendere meglio le tecnologie dell'informazione._

Quando ho letto queste cose ho chiesto a Avinash Metoo, fondatore e attuale portavoce del Gruppo Utenti Linux di Mauritius (LUGM), quali conseguenze potrebbe avere, sull’uso dell’OLPC a Mauritius e in generale sull’educazione aperta in questo paese, la vittoria dell’Alleanza.

Stop: Avinash, qual è lo stato attuale del sistema educativo di Mauritius?

Avinash: Piuttosto grave, direi. In sostanza, si potrebbe dire che il sistema di educazione primaria di Mauritius sta creando due classi di cittadini. Il Ministero per l’Educazione di Mauritius ha praticamente ammesso ufficialmente questo fatto nel 2008. Il problema principale è che (almeno) metà degli studenti molto dotati del paese non vengono riconosciuti e valorizzati dall’attuale sistema e finiscono perciò privi anche delle nozioni elementari a causa di cattivi metodi d’insegnamento.

Stop: Cos’è stato fatto finora per risolvere questo problema?

Avinash: Negli ultimi anni tutti i nostri Ministri dell’Educazione hanno provato a introdurre cambiamenti radicali, ma senza ottenere i successi sperati, soprattutto a causa delle resistenze alle varie proposte da parte di insegnanti (e genitori). Si possono trovare dettagli su questo problema sul sito del Ministero dell’Educazione di Mauritius, in particolare nel Piano Strategico per l’Educazione e le Risorse Umane a Mauritius (2008-2020).

Stop: Che aiuto potrebbe dare l’adozione dei computer portatili di OLPC?

Avinash: Come ho scritto a maggio 2010 nel mio blog sulle elezioni a Mauritius, la proposta OLPC, se verrà messa in pratica, ha il potenziale di dare un grande contributo allo sviluppo del mio paese. Certo, perché questo avvenga è necessario che cambi il modo in cui si insegna qui a Mauritius.

Stop: A quale livello? Pensi alla mentalità generale delle persone o a problemi più pratici come particolari normative, infrastrutture, formazione degli insegnanti e programmi ministeriali?

Avinash: Nelle classi di Mauritius la metodologia didattica è ferma a parla mentre scrivi alla lavagna" (“talk & chalk”, cioè alla lettera “parla e usa il gesso” nell’originale). Gli alunni non hanno possibilità di discutere e creare. Di conseguenza, dare a ognuno un computer portatile da usare in classe non servirà praticamente a niente se gli insegnanti non verranno contestualmente formati per aiutare i loro alunni a usare meglio il cervello. E questa sarà un’impresa assai dura, perchè qui a Mauritius è risaputo che gli insegnanti non sono affatto favorevoli ai cambiamenti.

Stop: L’anno scorso ho visto di persona come in Nepal l’OLPC è integrato nelle normali attività didattiche, grazie ad appositi corsi di aggiornamento per gli insegnanti, in modo che potessero sfruttarlo nel modo migliore. Pensi che qualcosa di quei metodi e manuali sviluppati in Nepal potrebbe essere riutilizzabile a Mauritius?

Avinash: Beh, in un certo senso la situazione di Mauritius è molto diversa. Mauritius ha meno problemi di natura puramente economica e, a differenza del Nepal, buone connessioni a Internet. Perciò ritengo che l’OLPC abbia un potenziale minore qui che in un paese molto più povero. D’altra parte, anche qui ci sono ancora tante famiglie povere, quindi…

Stop: Parlando dei bambini di quelle famiglie, credi che l’uso dell’OLPC sia l’unico modo in cui potrebbero usare computer e Software Libero per avere un’educazione migliore?

Avinash: No. Il Gruppo Utenti Linux di Mauritius, per esempio, parteciperà fra poco a un progetto della Mauritius e-Inclusion Foundation per installare un gran numero di computer di seconda mano (comprati in Francia a prezzi ridotti) negli asili delle zone povere dell’isola. Questo è un progetto finanziato sia dal Governo che da aziende private, attraverso l'accordo per la responsabilità sociale delle aziende (Corporate Social Responsibility arrangement) che esiste a Mauritius. Il ruolo del LUGM nel progetto consisterà nell’installazione su quei computer di Linux e di Software Libero didattico come GCompris o TuxPaint.

Nota finale, novembre 2010: come dicevo, mutatis mutandis, parlando con Avinash a me Mauritius ricordava tanto l’Italia. E a voi?

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