La strage degli innocenti: bambini in auto pronti al lancio oppure usati come airbag
Date per favore un’occhiata a questa foto, scattata sull’autostrada Roma-Fiumicino nell’estate del 2010:
La qualità della foto e dei successivi ritocchi non sono eccelsi perché non sono nè un fotografo nè un grafico ma il risultato è comunque comprensibile. Quel giorno il traffico era, come dice l’ANAS, “intenso ma regolare”: c’erano parecchie auto ma si riusciva a viaggiare senza problemi ad almeno 90km/h. Per tutta l’autostrada la macchina in fotografia è stata davanti a noi, sorpassandone altre più lente. Il bambino intorno ai 6/7 anni di cui ho evidenziato la sagoma in giallo ha passato tutto quel tempo come lo vedete in fotografia: in piedi, camminando e saltando senza sosta da un lato all’altro del sedile posteriore. Quaranta centimetri dietro a un genitore a cui evidentemente non fregava niente:
- nè di controllare cosa succede nello specchietto posteriore, cioè di guidare in sicurezza (se il contributo alla sicurezza stradale del retrovisore non vi è chiaro, rileggetevelo subito per favore!)
- nè, soprattutto, del fatto che se fosse avvenuta una collisione anche leggera (magari causata proprio dal fatto che il retrovisore era inutilizzabile) il suo tesoruccio sarebbe partito per la tangente, finendo incastrato nei vetri dell’auto o direttamente in mezzo alla strada, contro il guard-rail o qualche altra auto in arrivo. Succede davvero, anche agli adulti
La sicurezza stradale non è un accessorio!
Ho pubblicato questa pagina perchè questo non è affatto un caso isolato. Se qui c’è solo una foto è solo perché quel giorno chi sedeva a fianco a me aveva per caso una macchina fotografica in mano. Incontro continuamente auto con dietro bambini più o meno saltellanti, e quelli sono i più fortunati. Perché incontro anche tanti bambini più piccoli che, invece di starsene dietro nel seggiolino, stanno davanti, in braccio ai loro affettuosissimi genitori o nonni. Pronti a spaccarsi faccia e costole contro il cruscotto o l’airbag al primo incidente, cioè a far loro da airbag a chi gli vuole talmente bene da non potersene staccare nemmeno per un attimo.
Volevo pubblicare questa pagina settimane fa ma non trovavo mai il tempo. Oggi ci sono riuscito grazie alla scossa di un articolo di Repubblica che dovreste tutti leggere subito:
_"Numeri choc: il 62,6% dei bambini viaggia in auto senza alcun sistema di sicurezza, il 32% circa dei conducenti non indossa la cintura di sicurezza. E il 50% di chi l'allaccia non pensa alla sicurezza dei bimbi."_
I motivi sono, prevedibilmente, inconsistenti. Repubblica riporta “Sono solo pochi minuti di viaggio”, “Non ho ancora acquistato il seggiolino” o “Uso la cintura dell’auto perché è più comoda”. Dalle mie parti vanno forte anche “ma io sto attento quando guido!” (tu, forse. E gli altri?) e, soprattutto per i bambini-airbag, “se lo metto dietro nel seggiolino anziché in braccio poi piange o si annoia, poverino”. Il risultato è che in Italia, oggi, ogni tre giorni muore un bambino in auto! Per favore, leggetevi su Repubblica i dettagli e la differenza che farebbe l’usare come si deve i sistemi di sicurezza in auto per bambini.
Già che ci siamo, ricordatevi anche dei bambini degli altri. Anni fa qualcuno, chiacchierando, mi disse più o meno: “ieri ci abbiamo messo di più della settimana scorsa ad andare al mare perché, avendo il bambino (2 anni), in macchina, guidavo più piano, più prudentemente”. Ancora oggi mi dispiace di non aver avuto la prontezza di spirito di chiedergli “quindi la settimana prima potevi guidare più sportivamente perché se avessi tirato sotto il figlio di qualcun altro sarebbe stato un problema minore, giusto?”
Questa pagina è dedicata ai troppi italiani che ragionano così, perché trovo davvero insopportabile questo atteggiamento. Se non ve ne frega niente di farvi male in auto è un problema vostro, ma perché dovrebbero rimetterci dei bambini? Dovete adottare subito, sempre, cinture, seggiolini adatti e comportamenti sensati. Grazie. Da parte dei bambini, ovviamente.
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