In tour per promuovere il Software Libero nei Balcani

James Michael Dupont (Mike) è un programmatore già da tempo molto attivo nella promozione del Software Libero (FOSS, Free/Open Source Software) in Kosovo e in altri paesi dei Balcani. Quest’anno, Mike ha messo insieme una squadra di prim’ordine per spiegare come e perché il Software Libero può avere un ruolo molto importante nello sviluppo sociale ed economico della regione.

Facevano parte del gruppo (sto citando solo quelli che ho incontrato di persona) Rob Savoye, sviluppatore di Gnash (un’alternativa a Flash di Adobe), lo storico della tecnologia Peter Salus, l’ex membro del consorzio software X.Org Leon Shiman e il brasiliano Rodrigo Rodrigues da Silva, che sta sviluppando un programma libero (LibreDwg/) per leggere i file del programma AutoCad.

Io ho partecipato alle tappe iniziali e finali del tour, le due conferenze FreeSB (Free Software nei Balcani) and [SFK10 (Software Freedom Kosova 2010) http://softwarefreedomkosova.org]. Le persone che ho appena citato hanno fatto interventi interessantissimi che sono tutti disponibili (anche in video) sui siti delle conferenze stesse. Di altri interventi solo in apparenza "minori";, ma secondo me molto interessanti, ho già parlato in un altro articolo.

Prestare attenzione ai Balcani

Freesb (vedi anche quanto ha scritto Rodrigo in merito) è stata interessante ma era un evento in piccolo, poco più di un punto di partenza per stimolare altre, più approfondite discussioni sull'argomento in Albania. La conferenza in Kosovo era più in grande, grazie anche all'esperienza dell'anno scorso e all'entusiasmo dei ragazzi del FLOSSK (Free/Open Source Software Kosova). In ogni caso, Mike e la sua banda hanno fatto molto di più che partecipare a due conferenze. Nelle due settimane fra l'una e l'altra hanno viaggiato in continuazione fra Albania, Kosovo e Macedonia per tenere altri discorsi, seminari e corsi, nonchè per spiegare il Software Libero a vari funzionari pubblici (appena possibile aggiungerò i relativi link a questa pagina).

Perché l'hanno fatto? Beh, il tema comune di tutto il tour era il fatto che il Software Libero non è una qualche filosofia stramba adatta solo a programmatori fanatici. E non è nemmeno soltanto un meraviglioso passatempo o una strategia economica innovativa e di successo. I paesi di cui stiamo parlando hanno un reddito medio di poche centinaia di Euro al mese, una popolazione (almeno in Kosovo) molto giovane e in rapida crescita e tassi di disoccupazione altissimi, tutto dietro l'angolo dell'Unione Europea. Non proprio il massimo della stabilità, no?

È per queste ragioni che da quelle parti in questo periodo ci sono parecchie opportunità e pressioni per aprire call center o aziende software che campino di outsorcing e commesse varie dall'Europa occidentale. Alcune di quelle aziende creeranno sicuramente posti di lavoro che faranno un'ottima figura su qualsiasi curriculum. Molte altre, invece, nel lungo periodo non faranno che aumentare la dipendenza dal software proprietario di qualche multinazionale straniera sia dei loro dipendenti che dei paesi in cui operano... ma solo fino al giorno in cui spariranno in un lampo perchè la globalizzazione ha reso conveniente qualche altro paese (l'Africa è vicina all'Unione Europea quasi quanto i Balcani...).

Certo, in situazioni come quelle appena descritte, qualsiasi nuovo posto di lavoro locale creato oggi può migliorare le condizioni di vita e favorire la stabilità sociale in quell'area.È estremamente difficile resistere a pressioni del genere o ignorare la gravità e l'urgenza di certi problemi.

Però proprio per questo è importante anche spiegare che anche alternative già esistenti come il Software Libero possono creare posti di lavoro locali, ma in maniera molto più sostenibile nel lungo periodo.È proprio questo che il gruppo di Mike ha cercato di fare. Sono contento di averli potuti aiutare e di certo continuerò a seguire meglio che posso gli sviluppi dell'educazione e dell'industria del software nei Balcani.