L'incubo del Signor Musica: ecco cos'è che lo spaventa DAVVERO!

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Nota dell’autore: quella che segue è una storiella che ho scritto a giugno 2004, ma per qualche ragione non ho pubblicato subito e poi ho perso nei meandri del mio disco rigido. L’ho ritrovata soltanto quest’anno e poichè penso che l’idea di fondo sia ancora valida, eccola qui.

L’altra notte ho fatto un sogno.

Ho sognato che ero il Dottor P, lo psicanalista ufficiale ma segreto degli alti dirigenti di tutte le industrie, quello che li cura dalle fobie di tutte le Cose Che Non Devono Mai Accadere.

Guadagnavo benissimo, ma non potevo nemmeno dire chi erano i miei pazienti. La semplice ammissione che erano in cura da me per paura di qualcosa avrebbe potuto far avverare quella cosa, se la gente lo avesse saputo. Nel sogno stavo leggendo il giornale nel mio ufficio, ma a un certo punto venivo chiamato al telefono dalla mia segretaria: “È arrivato” . “Lo faccia entrare”, rispondevo io. Anche per uno specialista affermato come me questo era un paziente eccezionale. Mister Musica, il presidente di una delle più grosse case discografiche del mondo, aveva un bisogno disperato del mio aiuto. Ma perché?

“Buongiorno, Mr Musica. Prego, si distenda qui e si rilassi. Come posso aiutarla?”

“Ho paura, Dottor P, una paura tremenda. Non ce la faccio più a sopportarla. Siete l’unico che possa aiutarmi.”

“Cos’è che la la spaventa?”

“I giovani.”

“I giovani? Oh, capisco. Lei si riferisce a tutti quei ragazzi e ragazze che dicono che la musica costa troppo per colpa vostra, vero?”

“Sì, quelli.”

“Quelli che condividono…”, dissi, e vidi la paura farsi più forte in fondo ai suoi occhi, ma continuai, cercando di calmarlo: “… cioè si scambiano fra loro migliaia di canzoni, scaricandole senza che a voi venga in tasca un centesimo, giusto?”

“Esatto, proprio loro.”

“Comprendo e, se posso permettermi l’espressione, condivido pienamente le sue preoccupazioni, Mister Musica. Avete tutte le ragioni per essere furioso. Tutti quegli scambi che vanno avanti giorno e notte senza interruzione via Internet e nelle case. Dev’essere un tormento continuo….”

“NO! NO! NO!" - urlò, saltando su dal divano tremante e incapace di frenare le lacrime - “Lei non ha capito un accidente, vero? Dica la verità, lei non ha la minima idea di qual è il vero problema qui! Lei non riesce affatto a capire quello che potrebbe succedere se quella gente… Oddio, non riesco nemmeno a dirlo. Scaricare. Puah. Non mi spaventano minimamente quando scaricano musica.”

“Ma veramente siete voialtri che non fate che dire continuamente che gli scaricamenti di musica da Internet vi fanno perdere un sacco di soldi. Ma allora cos’è che la spaventa davvero?”

Un sussurro appena percettibile mi raggiunse dal divano: “La possibilità che… smettano”

“Che SMETTANO???” - dissi, non capendoci più niente - “Prego??? Certo lei non vuol dire che tutto quello scaricare milioni di copie non autorizzate dovrebbe continuare, vero?”

“Certo che voglio dirlo, imbecille! È il miglior regalo che tutti quei bambocci senza cervello potrebbero farci! Ma davvero non riesce a capirlo?”

“Ehm… in effetti non completamente signore, ma la prego, continui” (non bisogna mai smettere di far parlare i pazienti)

“Scaricare e ridistribuire senza autorizzazione musica o altra roba protetta dal diritto d’autore è illegale. Con le leggi di adesso, finchè qualcuno legalmente sano di mente ha firmato un contratto che dice che solo noi distribuiamo i suoi lavori come e quando piace a noi, condividere e ridistribuire quei lavori è illegale punto e basta. Nessuno può azzardarsi a contestare questo fatto in tribunale.

Si fermò, guardandomi attentamente in faccia per capire se stavo iniziando a capirci qualcosa. Io ero ancora nel buio più assoluto, ma non potevo permettermi che iniziasse a pensare che forse non valevo 500 Euro l’ora, quindi feci un senno di affettuosa ma professionale comprensione con la testa: “Certo, è indiscutibile!”

“Ci mancherebbe altro che lo fosse! Finchè quelli continuano a scaricare e copiare si fanno del male da soli: i tribunali non hanno altra scelta che darci ragione, e i governi non possono fare altro che continuare a sfornare leggi sempre più favorevoli a noi ogni anno che passa. Noi non dobbiamo far niente o quasi, finchè quelli sono talmente imbecilli da rimanere deliberatamente dalla parte sbagliata della legge.

Ma se invece smettessero? Potrebbero farlo tranquillamente. Musica e film non sono mica indispensabili per sopravvivere come cibo e acqua. Se quelli lo capissero e smettessero di scaricare a noi non rimarrebbe niente in mano per giustificare richieste di leggi o trattati internazionali sul diritto d’autore ancora più dure di oggi. E non rimarrebbe niente e nessuno su cui applicarle, che è peggio ancora. Quei balordi che scaricano file potrebbero tranquillamente sopravvivere senza musica più a lungo di noi, e a quel punto…”

A quel punto mi costrinsi a interromperlo, per sembrare effettivamente competente come le mie parcelle vogliono far credere che io sia:

“Signore, via! Certo quel tipo di gente non ha abbastanza autodisciplina per andare avanti anni senza nessuna delle vostre preziose canzoni, no? Potrebbero riuscirci per qualche settimana, qualcuno potrebbe tirare avanti due o tre mesi, ma certo non c’è ragione di preoccuparsi tanto…”

“Ah, secondo lei non c’è, vero? E perchè? Chi l’ha detto che smetterebbero solo temporaneamente? Quella dalle industrie discografiche è una dipendenza come il fumo: se riesci a star senza il primo mese, sei libero per sempre. Se riesci ad andare avanti per qualche settimana solo con i dischi che già hai o soltanto con musica dal vivo e stazioni radio indipendenti, dove magari fai anche due chiacchiere col DJ, prima o poi sicuramente ti chiederai “ma in fondo che cavolo di bisogno avevo di scaricare a manetta dalla mattina alla sera?". Se, per qualche scherzo del caso, abitudini del genere diventassero davvero di moda, sostituendo scaricamento illegale o quelle ridicole proteste online, per noi sarebbe la fine!”

“Ma avreste ancora gli artisti delle vostre scuderie sotto controllo, no? Alla fine, i giovani potrebbero comunque ascoltarli soltanto tramite voi, giusto?”

“Quelli che hanno già firmato un contratto, certo. Ma gli altri? La prossima faccia carina da spremere come un limone il prossimo mese?"

“Beh, firmeranno anche loro, che altro potrebbero fare?”

“Far soldi senza di noi, ecco cosa! Solo finchè saranno convinti che almeno uno su mille diventa schifosamente ricco gli artisti** verranno prima da noi.** Ma se i giovani tipo, quelli che oggi si sentono così furbi e moderni perché scaricano musica illegalmente tutto il giorno, passassero a sentire esclusivamente radio, musica dal vivo o artisti già indipendenti, i nuovi artisti smetteranno di cercarci. Non ci sarà più alcun bisogno di noi.”

“Ma certo, signore, con tutti gli avvocati che avete riuscirete sicuramente a inventarvi qualche trucco, qualche denuncia…”

“Denunce? Quali denunce? Dica un po', come si fa a denunciare formalmente qualcuno perchè non fa nulla d’illegale, anche se quel suo non violare alcuna legge ti crea problemi? Se le immagina le risate in Questura?”

“Beh, io non sono un avvocato, ma…”

“Scaricare musica illegalmente da Internet è una dimostrazione di debolezza, di dipendenza. È un’ammissione di sconfitta. È come dire “quello che fate voi discografici non è giusto, ma io non ho abbastanza forza di volontà per combattervi nell’unica maniera che funzionerebbe davvero”. Alcune di queste persone scaricano tanta di quella musica che non riuscirebbero mai a sentirla tutta nemmeno se rinunciassero completamente al sonno. Non fanno altro che gonfiare le statistiche che danno forza ai nostri argomenti. Lunga vita a certi pecoroni, cioè futuri clienti, dico io. Abbiamo bisogno di loro.”

“Sì, capisco, ma certo c’è qualche scappatoia!”

“C’è, dice lei? Ci pensi un attimo. Finchè quelli credono sul serio che devono avere ogni giorno qualcosa che abbiamo noi è facilissimo controllarli. Li fai pagare per la musica (anche indirettamente, tipo quando la sentono nei bar) e ogni tanto ne porti in tribunale qualcuno che la scarica gratis per ribadire il punto. Facile. Ci vuole una vera rivoluzione per cambiare il sistema legale che ci permette tutto questo. Ma non appena le persone smetteranno sia di pagare che di scaricare la nostra musica saremo fregati per sempre. Non puoi costringere qualcuno a entrare nel tuo negozio e comprare qualcosa di cui non ha alcun bisogno. Nemmeno noi potremmo far passare leggi di quel tipo. Far diventare sempre e completamente illegali scaricamento e condivisione di musica è facilissimo, far diventare illegale un boicottaggio sistematico è praticamente impossibile. Il problema è tutto lì.”

A quel punto del sogno arrivava una telefonata della segretaria a salvarmi. O almeno così credevo:

“Sì, che c’è? Sono occupato!”

“Mi perdoni Dottor P, ma è davvero urgente. È appena entrato come un razzo il signor Pellicola, il grande produttore cinematografico di Hollywood, ed è in uno stato pietoso. Gli verrà un infarto da un momento all’altro se non viene lei a calmarlo!”

Con un brivido lungo la schiena, ma con la voce più autorevole e professionale che ero in grado di produrre, chiesi:

“Qual è il problema?”

“Non lo so, Dottore. Non fa che ripetere che è spaventato a morte da certi disgraziati che potrebbero, dice lui, smettere di scaricare film in qualsiasi momento…”

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