A Monza il computer si costruisce a scuola
Lo scorso novembre la Scuola Media Statale Confalonieri di Monza ha proposto ai suoi studenti un corso facoltativo davvero interessante e originale. Quando l’ho scoperto in una discussione online, ho contattato i due docenti organizzatori del corso, Fabio Frittoli e Francesco De Gennaro (indicati nel seguito come F&F), per saperne di più (vedi anche aggiornamento in fondo all’articolo).
Stop: Qual è il tema del vostro corso?
F&F: La costruzione, in 5 incontri pomeridiani da 2 ore ciascuno (vedi programma), di un computer per ogni partecipante, che rimane di sua proprietà al termine del corso stesso e usa il sistema operativo libero Ubuntu.
Stop: Quanti hanno partecipato?
F&F: Finora 16 ragazzi delle classi terze e 20 delle seconde, inclusi diversi alunni stranieri e uno portatore di un lieve handicap cognitivo.
Stop: Quanto hanno pagato per partecipare?
F&F: Duecento Euro a testa, per acquistare i componenti online tramite la scuola. Le ore di lavoro aggiuntivo dei docenti verranno pagate col fondo d’Istituto.
Stop: Un corso di questo tipo è davvero insolito in Italia. Perchè lo avete organizzato?
F&F: Per vari motivi. Prima di tutto, per coinvolgere ragazzi con scarso amore per lo studio astratto, quindi poco interessati ad affrontare l’informatica con corsi tipo Patente Europea del Computer. Volevamo dargli la possibilità di riscattarsi con un’attività concreta, anche per aiutarli a capire se questa potrebbe essere la loro strada in futuro. Alcuni si sono effettivamente iscritti per questo motivo, altri semplicemente per interesse.
Stop: E poi?
F&F: Volevamo insegnare che per svolgere bene un lavoro sono indispensabili competenze come: saper ascoltare, studiare italiano e inglese per comprendere le istruzioni, seguire una procedura, ordine, pulizia e uso di attrezzature adatte.
Oltre a questo noi pensiamo che l’approccio “usa e getta” agli oggetti come prodotti fatti, finiti e intoccabili va contrastato per rendere tutti partecipi e più consapevoli del progresso tecnologico. Occorre insegnare che tutti gli oggetti tecnologici sono fatti da singoli componenti che si possono assemblare o riutilizzare da soli, oppure riciclare.
Stop: Com’è andata?
F&F: Il corso di novembre è stato un successo: c’era chi quasi entrava con la testa dentro il computer per vedere meglio! Pensate che, temendo che i ragazzi potessero danneggiare i componenti, ne avevamo acquistato qualcuno in più come scorta, invece finora nessun danno è stato fatto. I ragazzi, anche i più discoli, hanno lavorato in coppia (ciascuna coppia ha realizzato 2 computer) in modo ordinato e collaborativo, stupendo anche noi docenti.
Stop: Perchè?
F&F: Perchè… eravamo abituati a vederli da tutt’altra angolazione! Il corso ha dimostrato quanto sia vitalizzante, per alcuni ragazzi, costruire con le mani. Corsi come questi possono rendere propositivi ed entusiasti anche studenti che nelle ore di teoria tendono a spegnersi o a disturbare. Il piacere per la scoperta di come è fatto un’oggetto e che cosa c’è dentro è rimasto invariato come quando eravamo ragazzi noi. Purtroppo le attività pratiche nella scuola media e superiore si possono svolgere sempre più raramente, vista la recente “riforma”.
Stop: Parliamo un po' della parte software. I lettori di Stop già sanno che Ubuntu è un sistema operativo gratuito adatto a tutti, particolarmente adatto alle scuole, ma voi perchè l’avete scelto?
F&F: In parte per risparmiare ed educare alla legalità: non volevamo far installare ai ragazzi programmi non licenziati! Inoltre volevamo sfatare il mito della difficoltà d’uso e delle limitazioni tecnico/estetiche di sistemi non Windows.
Stop: Complimenti, soprattutto perchè a livello centrale sembra esserci [poco interesse a far conoscere il software libero nella scuola pubblica! Ma ai ragazzi Ubuntu è piaciuto o no?
F&F: All’inizio erano molto scettici. C’era chi diceva che appena portato a casa il computer avrebbe sostituito Ubuntu con una copia pirata di Windows. Alla fine solo qualcuno l’ha fatto. Molti ne hanno visto le potenzialità, gli effetti grafici, il numero di programmi scaricabili e installabili, la facilità d’uso e di personalizzazione, e hanno continuato a usarlo.
Stop: C’è qualcosa che potrebbe o avrebbe potuto andar meglio?
F&F: Sarebbe auspicabile un maggiore supporto (forse esterno, anche se non sapremmo dire da parte di chi) ai possibili problemi di configurazione del computer che i ragazzi potrebbero incontrare subito dopo il corso. Per questo nella seconda edizione, a marzo 2010, dedicheremo un po' più di tempo a spiegare ai partecipanti come configurare l’accesso a Internet da casa tramite scheda Ethernet o Wi-Fi.
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