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Open Data, sette punti da considerare

Sono stato fra i primi, credo, a occuparmi approfonditamente di Open Data in Italia, con il rapporto “Open Data, Open Society” (2010) e il suo seguito “Open Data: Emerging trends, issues and best practices” (2011). Negli ultimi anni mi sono occupato principalmente di altre cose, come le conseguenze del fai-da-te digitale. Però non ho mai smesso di seguire il mondo Open Data, in Italia e all’estero, e quest’anno spero di lavorarci ancora. Per questo ieri ho partecipato all’apertura dell’evento “Open Data Day” in Campidoglio. Purtroppo, per motivi personali, sono dovuto andarmene presto, quindi non so se si è parlato o no di alcuni punti che mi stanno a cuore. Eccoli qui, e ovviamente sono a disposizione per continuare il discorso e lavorarci insieme.

A proposito di acqua pubblica o privata a Roma...

L'11 febbraio 2010 avrà luogo una manifestazione a Roma contro l’ulteriore privatizzazione di Acea, per ribadire (citando da inviti su Internet) che “l’acqua è un bene di tutti e che nessun Sindaco - per quanto eletto - può disporne come se gli appartenesse”

Acqua pubblica o privata? All'australiana, grazie!

In questi giorni in Italia si parla parecchio della prossima “privatizzazione dell’acqua”. Per molti è un furto dell’acqua da impedire, e basta. C’è anche una campagna nazionale “Salva l’Acqua”. Altri sostengono che certe preoccupazioni sono solo allarmismo, se non vere e proprie bufale, perché l’acqua in quanto tale rimane pubblica e arriva solo la possibilità di far gestire le reti di distribuzione anche a privati. C’è chi fa notare che sprechi enormi ci sono o ci sono stati anche con gestioni pubbliche dell’acqua e chi fa notare che Parigi, dove la gestione era privata, sta facendo dietrofront.