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Pesaro, Microsoft e OpenOffice: domande e conseguenze per tutti

L’altro giorno ho riassunto i punti più discutibili o incerti dei vagabondaggi informatici del Comune di Pesaro, anticipando “conseguenze e domande, sia per chi li critica che per Pesaro, di cui ancora si è parlato poco o niente”. Sono quelle che, almeno per Pesaro, hanno poco o niente a che fare con il tema iniziale, cioè l’uso di software Open Source nelle Pubbliche Amministrazioni. E quelle, per l’Open Source in quanto tale, sulle strategie più efficaci per proporlo. Partiamo da Pesaro. Contando sul fatto che il suo sindaco Matteo Ricci, essendo anche vicepresidente dell’ANCI, porti i temi che seguono all’attenzione di tutti i comuni Italiani.

Pesaro, Microsoft e OpenOffice: prima rifacciamo il punto...

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Il Comune di Pesaro è al centro di parecchie polemiche perché negli ultimi cinque anni ha cambiato due volte, in maniera radicale, una parte importante della sua infrastruttura informatica. Entrambi quei cambiamenti portano a conseguenze e domande, sia per chi li critica che per Pesaro, di cui ancora si è parlato poco o niente. Per spiegarli, però, bisogna prima ricapitolare cos’è successo.

Open/Libre Office e relativi corsi: servono ancora nelle PA?

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La Provincia di Trento ha appena annunciato, con il volantino che vedete qui a fianco, un piano di migrazione dei suoi uffici a OpenOffice. Prima di tutto voglio ringraziarla, sul serio, per questo passo avanti verso l’indipendenza informatica, più Pubbliche Amministrazioni prenderanno prima possibile la stessa strada meglio sarà. Allo stesso tempo, vorrei sfruttare quel volantino per qualche considerazione assolutamente generale, valida per tutte le PA italiane.

Quante propagande commerciali si fanno a scuola?

Lo scorso gennaio alcuni genitori della scuola elementare Iqbal Masih di Roma (*) hanno detto no alla proposta di trasformare quella dei loro figli in “una Cl@sse 2.0 tutta tablet e tecnologia”, ritenendo che “troppa didattica digitale può essere dannosa”.

Video di Microsoft prova che Office è come la cocaina e ha spacciatori nelle scuole

Il 6 ottobre 2010 Microsoft ha pubblicato su YouTube un video intitolato “A Few Perspectives on OpenOffice.org” (qualche punto di vista su OpenOffice.org). Il video contiene “i pensieri di alcuni utenti di OpenOffice.org e i motivi per cui sono tornati a usare Microsoft Office” (OpenOffice.org e il suo cugino LibreOffice sono alternative libere e gratuite a Microsoft Office. Si tratta di programmi che non hanno alcun costo di licenza, completamente compatibili con lo standard mondiale per documenti da ufficio OpenDocument).

Formati dei file, alfabeti e soldi pubblici: lo sapevate che...

I formati dei file sono le regole che stabiliscono il significato di tutte le sequenze dei bit che si trovano all’interno di un file. Se il formato di un file non è aperto, ovvero completamente conosciuto e utilizzabile da tutti senza chiedere permessi o pagare autorizzazioni, quel file è sicuramente leggibile soltanto