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La verità? Devono dircela loro

Diceva Repubblica, a proposito di bufale e di chi ci casca, che il signor Felice è sinceramente pentito per aver rilanciato su Facebook una bufala sulla sorella della Presidente della Camera Laura Boldrini. Leggendo l’articolo, è facile convincersi che il signor Felice fosse in buona fede. Cioè che fino a quel momento non immaginasse nemmeno che c’è gente che le bufale su Facebook le sparge per mestiere. Ora lo ha saputo, e andrebbe tutto bene a meno di un particolare:

Bufale su Web, ecco quali DOVETE pubblicare

L'UNICA bufala che potete pubblicare sul Web, perché nessuno potrà mai, mai smentirvi, è questa:

Whatsapp, e quei taccagni che non capiscono come funziona

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Giorni fa, facendo girare la sacrosanta domanda (non mia) “Esiste un modo per dare a WhatsApp una rubrica finta o parziale?" ho incontrato commenti come questi:

  • “chiunque cerchi di filtrare quale contatto da' a Whatsapp, e quale no, cerca di fare una cosa senza rendersi conto della funzione di WhatsApp stesso”
  • “cercare di non dargli tutta la rubrica, ma solo una parte è voler esser un pò taccagni, cercare di aver il controllo su qualcosa, che… si è già perso, quelle informazioni. “

Nulla di personale, ma secondo me, è chiunque scriva cose del genere che non si rende conto affatto di cosa stiamo parlando.

La più GROSSA bugia su Internet è..

quell’avviso ASSOLUTAMENTE RIDICOLO spiaccicato su innumerevoli siti Internet fatti con la testa fra le nuvole:

Quando la causa dell'ignoranza su Internet sono anche i giornali

Consideriamo attentamente queste acute, ispirate riflessioni sui pericoli di Internet:

M5S, facce e numeri della trasparenza. Ma i dati no

Dopo polemiche e litigi, riconosce il Corriere, _“i Cinque Stelle battono ogni record e