All Posts

Brexit, giovani "traditi" dai vecchi, voto e...

è da venerdì mattina che su Internet girano grafici come quelli nella schermata qui sotto, con accorate denunce che “non è democratico che a prendere una decisione che influenzerà la vita di chi oggi ha 20 e 30 anni siano state soprattutto persone che ne dovranno subire le conseguenze per molti meno anni”. Il tutto spinto da titoli oggettivamente sbagliati, o come minimo assai fuorvianti, tipo

Innovazione in Italia: e se il problema fosse la Costituzione?

Nel Web italiano sta circolando l'ennesimo articolo sul tema “se il lavoro sparisce (perché ci pensano computer e altre macchine) serve un reddito minimo universale”. Dico ennesimo perché se ne parla da anni, come potete vedere nell'apposita sezione dei miei bookmark. Per capire meglio di che si parla, riassumo due punti centrali di quell’articolo:

Quell'equivoco persistente su Università e Costituzione

Una nuova proposta di abolire il numero chiuso all’università cita fra le ragioni per farlo il fatto che:

Articoli incostituzionali nella legge piemontese sul software libero

(importante: non sono un avvocato, quindi non prendete come oro colato quanto segue, anche se i fatti di base sono indiscutibili, e segnalatemi per favore qualsiasi errore, grazie).

Il 26 marzo 2009 la Regione Piemonte ha promulgato una legge regionale (9/2009) in materia di “pluralismo informatico, adozione e diffusione del software libero, portabilità dei documenti informatici nella Pubblica Amministrazione”. I motivi per cui software libero e formati informatici aperti, quindi “portabili” sono essenziali per i cittadini, anche se il concetto fatica parecchio a farsi strada, li abbiamo già spiegati su Stop, quindi non ne riparleremo ora.

La notizia del giorno è che il 22 marzo 2010 la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali due punti di quella legge. Il primo è l’articolo 1, comma 3: