Ancora su chi davvero ti spia dentro Facebook

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Tempo fa ho visto su Facebook un post che diceva (riassunto mio):

“c’è un bambino con grave deficit neurologico e c’è un gruppo Facebook “degli amici”, aperto solo a loro in cui quotidianamente la madre pubblica sforzi, esercizi, pianti, difficoltà e piccoli successi con video dettagliatissimi ripresi “live”: dalle visite mediche agli esercizi quotidiani. Tutti video che rimarranno lì per sempre: anche quando sarà grande, si sposerà, reclamerà forse il suo diritto ad una privacy mai avuta rispetto ad una malattia messa in piazza. Che ne pensate?”

Quando l’ho visto io, quel post aveva già oltre sessanta commenti, ma non ce n’era uno che che dimostrasse consapevolezza di quanto sono ridicole affermazioni come queste, citando a caso:

  • “non vedo il problema. Il gruppo è chiuso”
  • “Resterà traccia (ma un gruppo FB si può sempre cancellare)”
  • “Se il gruppo è chiuso… allora va bene”

scusate ma davvero siete ancora convinti che il problema della privacy su Facebook siano le violazioni della medesima… da parte di altri INDIVIDUI, cioè di specifici esseri umani che fisicamente vedono quei post o foto e poi, magari fra vent’anni, snobbano o deridono il protagonista inconsapevole?

Certo, da QUEL rischio puoi proteggerti (in teoria) con il mitico “gruppo chiuso”. Ma lo avete presente o no che il “gruppo chiuso” non serve a un benemerito piffero contro Facebook? Cioè, che quei genitori stanno schedando se' stessi e il figlio, fornendo tutti i dati per discriminarlo e discriminarsi automaticamente? Cioè che, se un domani lui o loro dovessero NON vedere online certe proposte di assicurazioni sanitarie, o di lavoro, tanto per fare esempi facili, sarebbe anche grazie a loro, gruppo chiuso o no?

Eddai, su! Come dicevo l’anno scorso “da CHI volete difenderli i figli, su Facebook?"

PS: questo tipo di profilazione non è l’ennesimo complotto, ma LA ragione ufficiale per cui esiste una compagnia come Facebook, e perché è “gratis, e lo sarà sempre”, anche se in Borsa vale miliardi.