Adozioni, email e (in)competenze digitali

SE (se) questa storia sulle adozioni è andata davvero come riporta questo articolo, è davvero intollerabile. Ma da diversi lati e in diversi modi, mica uno solo.

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Dice il Fatto Quotidiano che:

Cai, Commissione Adozioni Internazionali, comunicazione secca sul sito ufficiale (link e schermata sono a fondo post, NdA):

“In data 20 giugno 2017 si è rilevato che la casella di posta elettronica istituzionale risultava piena con restituzione al mittente delle email in arrivo. E’ emerso che tale situazione si protraeva da tempo e precisamente dal agosto 2016; tale casella di posta poteva essere visionata esclusivamente dalla ex Vice Presidente dott.ssa Silvia Della Monica con password riservata. Si è provveduto pertanto a svuotare la relativa casella che ora è pienamente operativa”

HEH???

1: Se (se) le cose sono andate davvero così, la dott.ssa Della Monica non meriterebbe più alcun lavoro di nessun tipo, in nessun ente pubblico. Ma nessuno nessuno, nemmeno di quelli inutili, ridicoli e punitivi da girone dantesco, come i camminatori della Regione Sicilia. Ripeto, se.

2: Stiamo dicendo che un Vice Presidente di un qualsiasi ente pubblico non ha un segretario/a che gestisce anche la sua casella email pubblica, o che una casella email istituzionale di quel tipo e quell’importanza è accessibile a una persona sola? Cioè che quando quella persona sta male, magari a lungo, quel canale si blocca? Perché se è così, qualche testa dovrebbe (doveva, da mesi) saltare comunque, anche se quella casella non si fosse mai riempita

3: Piena? Quanta email vere, non spam, potrà mai ricevere, in 5/6 anni, una casella con quella funzione? Qualche migliaio, al massimo. Se era così sottodimensionata da essersi già riempita, o era configurata coi piedi, o non aveva filtri antispam. In entrambi i casi, vedi sopra, a proposito di teste che saltano

4: E gli aspiranti genitori? Io, se spedissi una email così importante, e ricevessi una notifica automatica che è andata persa perché la casella è piena, farei un baccano enorme, immediatamente. Email e tweet a tutti i media possibili, denunce su Facebook, di tutto. Ogni giorno, fino allo sblocco della casella stessa. Tanto bastano pochi minuti. Possibile che in un anno nessuno di quegli aspiranti genitori ci abbia pensato? Mi pare impossibile. Ma d’altra parte, se davvero (vedi link) “la casella si è riempita il 10 agosto 2016” e soltanto “in data 20 giugno 2017 si è rilevato che la casella di posta elettronica istituzionale risultava piena con restituzione al mittente delle email in arrivo”, che altro dovrei pensare? Insomma, se è così pure gli aspiranti genitori qualche colpa ce l’hanno.

PS: sempre se le cose sono andate davvero così, non perdete tempo, in questo o altri casi del genere. L’unica contromisura efficace è quella del punto 1, e la prima, anche se certo non l’unica arma di difesa è quella del punto 4.

Aggiornamento 25 giugno 2017, ore 10:30: il comunicato ufficiale della commissione si trova qui e nel caso sparisse potete vederlo nella schermata qui sotto:

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