Il referendum costituzionale, spiegato da Trump

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La bolla di filtri di Facebook (Fonte immagine: TheAlieness su Flickr)

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Dalle recenti elezioni americane si imparano, almeno spero, tre cose:

  1. OGNI voto conta. Magari non subito, ma SEMPRE. Prima di dire il contrario, scrivetevi Brexit e Trump 100 volte sul quaderno, per favore, e poi non ditelo
  2. Se nel 2016, anzichè crescere, cioè TORNARE a sistemi adulti tipo i feed RSS diretti, ancora vi affidate a Facebook per farvi un’idea di come stanno le cose, AVRETE TORTO. Qualunque cosa pensiate
  3. Al prossimo referendum costituzionale, e in qualsiasi altra votazione, votate. Quel che volete, ma votate. Ma solo dopo esservi informati davvero, nel modo spiegato qui sotto.

Per convincersene basta guardare a questo esempio fresco fresco dagli USA che titola “Dopo le elezioni, Facebook ti fa vedere quel che VUOI vedere”, di cui riassumo i punti salienti:

  • Analizzando continuamente cosa condividi, cosa guardi, con chi parli, dove e quanto clicchi “Mi piace” eccetera, Facebook capisce benissimo cosa ti piace sentirti dire. E ti dice **solo **quello, anche se non è vero. Perché il suo scopo è tenerti dentro Facebook il più possibile, per farti vedere più pubblicità (se va bene…)
  • L’ultima, ma non certo unica prova? Il giorno dopo l’elezione di Trump, che evidentemente ha tanti sostenitori (non delegati!) quanto Clinton, chi ha votato Clinton ancora vede solo post di rimpianto o attacco a Trump. E chi ha votato Trump ancora vede solo attacchi a Clinton o proclami di vittoria. In altre parole, ogni elettore americano talmente scemo da informarsi tramite Facebook ancora oggi crede, qualsiasi cosa abbia votato, che la grande maggioranza degli Americani la pensi come lui, anzichè essere divisi in parti più o meno uguali fra Clinton, Trump e astenuti. Ognuno era chiuso nella sua bolla, come suggerisce la figura
  • Ovviamente, la stessa cosa succede anche da noi, su qualsiasi argomento: referendum costituzionale, immigrati, attività di qualunque partito, complotti sui terremoti, qualunque cosa: se la conosci solo in, e grazie a Facebook, di sicuro ne conosci solo la metà che era già rivolta dalla tua parte
  • In questo paraocchi che (se le notizie le prendete da dentro Facebook) vi mettete da soli entrano e vi influenzano almeno tante bufale quanti fatti reali. A meno che non controlliate tre volte fuori Facebook se qualcosa è vero prima di finire di leggerlo, crederci, e soprattutto di condividerlo

E il consiglio finale è…

Installate un qualsiasi aggregatore RSS e usate solo quello per caricare alla fonte notizie da fonti autorevoli E più diverse possibile fra loro. Poi leggetele tutte, e condividetele online solo dopo averci pensato sei volte, e contato fino a mille.