Una cosina piccola piccola su registro elettronico e banda larga

Lunedì scorso all'evento annuale di Stati Generali dell’Innovazione ho sentito tante cose interessanti. Parecchie le trovate già qui, quindi io mi limito a segnalare

(oltre a bei collegamenti espliciti fra resilienza, sostenibilità e digitale, cioè ulteriori stimoli a portare l’innovazione sui monti), una cosa che non condivido, perché mi pare che finora non ne abbia mai parlato nessuno.

Una cosina piccola piccola su registro elettronico e banda larga /img/registro-elettronico-banda-larga.png

Mi riferisco all’idea già letta e sentita troppe altre volte che, sintetizzando, “il registro elettronico non si può fare senza banda larga nelle scuole, altrimenti si perde tantissimo tempo a inserire i dati”. Vorrei dire che, forse, questa è una tesi balorda, o come minimo riduttiva. Non perché la banda larga, pur essendo cosa buonissima, in Italia è troppo spesso usata come scusa ma proprio di suo, intrinsecamente.

Per inserire i programmi delle lezioni o altre cose del genere, vale molto spesso un fatto generico della vita: “scrivere le cose nel computer” fa perdere molto tempo la prima volta, ma poi te ne fa risparmiare molto di più, perché puoi copiare, incollare e modificare quanto già digitato.

Quanto ad assenze e altri dati che possono variare sensibilmente ogni giorno, se non ogni ora, l’assenza di banda larga fa perdere tempo solo se vuoi usare PER FORZA la banda larga per inserirli. Più esattamente, l’assenza di banda larga è un problema SOLO se si usano registri elettronici che risiedono su pochi data center e sanno ricevere dati solo “in tempo reale” da ogni singolo docente, cioè direttamente da quel che lui scrive o clicca nel browser che ha di fronte.

Quell’architettura non è adatta a lezioni scolastiche che, in tutta Italia, iniziano tutte alla stessa ora o quasi. Anzi, forse è fatta apposta per creare problemi. Se alle 8:15 centomila docenti cercano di inserire simultaneamente tutti gli assenti di altrettante classi, poi più niente fino alle 9:15, quando tutti e centomila riprovano a fare la stessa cosa, poi più niente fino alle 10:15 quando tutti eccetera… allora non c’è banda larga che tenga. Anche la scuola con la fibra rimarrà piena di docenti imbufaliti per “il tempo che devono perdere”. A meno di non spendere miliardi che non esistono per qualcosa che, almeno per quell’attività, non serve affatto.

Portare banda larga in tutte le scuole è utile per altri motivi, non certo per il registro elettronico. Dire che serve la banda larga per quel motivo è un po' come dire che bisogna garantire a tutti quelli che hanno un telefonino di poter telefonare simultaneamente a certi Call Center. È stupido. Nessuna rete telefonica da Meucci in poi è mai stata progettata così. Giustamente, perché costerebbe troppo senza un vero, effettivo bisogno.

Se invece…

Se in ogni scuola ci fosse una rete locale, possibilmente Wi-Fi, con cui ogni docente scarica i dati in questione su un mini-server locale:

  • per i docenti non cambierebbe NIENTE. Loro devono vedere solo la finestra di inserimento dati, che può rimanere identica, mentre non hanno alcun bisogno di sapere dove, fisicamente, finiscono quei bit e in quante tappe. Anzi, con un minimo di attenzione nella progettazione della rete locale andrebbero molto più veloci, dovendo “contendersi” solo la banda locale fra loro, non l’accesso vero a Internet con tutti gli utenti del quartiere
  • il mini-server locale potrebbe poi connettersi ai server centrali, quelli consultabili via Internet anche dai genitori, e copiare lì tutti i dati ricevuti dalle sue aule, automaticamente, senza nessuna fretta, anche a 56K da una qualsiasi linea telefonica! Potremmo (dovremmo!) anche programmare i server locali per connettersi a turno, proprio per evitare qualsiasi picco di traffico sui server centrali

Cosa ci perderemmo? Probabilmente solo il fatto che le assenze alla prima ora non sarebbero, per molte scuole, visibili prima di qualche ora. Embeh? Questa è scuola, mica High Frequency Trading. Che bisogno c’è di avere quei dati online, davvero in tempo reale? Se lo fossero, certo, potrebbe far comodo, ma davvero vale la pena di spendere TANTI soldi per guadagnare qualche ora? Vale la pena non fare niente del tutto finchè non sarà possibile caricare assenze e altro in tempo reale?

Con software adatto a disposizione, equipaggiare una scuola con mini-server e reti locali del genere costa molto meno e richiede molto meno tempo che portarci la banda larga. Anche contando i costi di sviluppo del software stesso. E in ogni caso, un’architettura del genere farebbe risparmiare tempo ogni mattina anche ai docenti delle scuole che la banda larga già ce l’hanno. Perché non fare registri elettronici che funzionino in quel modo? In ogni caso, smettiamola di dire che “il registro elettronico non si può usare finchè non c’è la banda larga”.