Poste e giornali italiani fermi al semaforo

Se cercate prove di quale sia il vero divario digitale italiano, e di come, ancora una volta, non c’entri nulla la carenza di banda larga, questa settimana potrebbe esserne arrivata un’altra mica da ridere.

Le Poste Italiane hanno inventato e già iniziato a fornire in alcuni uffici il “semaforo dinamico” che ti dice tipo autostrade quali orari evitare, per fare meno fila possibile.

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In pratica, come vedete nella schermata da Prato e come spiega in dettaglio Repubblica, un bel cartellone colorato grosso grosso, piazzato all’ingresso e rinnovato ogni mese che “tiene conto di tutto: feste patronali, turni e ferie del personale, caratteristiche della popolazione locale, usanze, persino il traffico e la mappa dei lavori in corso."

Viva il cartellone all’ingresso, che in un paese di persone anziane e senza computer è assolutamente indispensabile, però, come minimo:

  • perché le file non si riducono eliminando tutti i motivi inutili per andare alla Posta, tipo multando tutti gli enti o aziende (PA in testa) che ancora chiedono la raccomandata invece della PEC, o pagamenti solo in CC?
  • perché il semaforo non è anche online sul sito delle Poste (vedi schermata)?
  • che progresso imbecille è quello per cui, nel 2013, per sapere quando non fare la fila in un ufficio dovrei andare fino a quell’ufficio? Ovvero…
  • perché, a quanto risulta da quegli articoli, su Internet non è prevista nemmeno una versione PDF del cartellone, per leggersela da casa o dall’ufficio, o stamparla e appenderla nei bar del paese?
  • perchè sul sito delle Poste (che anzi ti prende per il c..o salutandoti con una bella pubblicità del cloud computing) non c’è nessuna menzione della cosa? Hanno visto sul cartellone che c’era la fila per pubblicare notizie, torneranno più tardi?
  • perché a chi ha scritto il comunicato stampa delle Poste non è venuto, a quanto pare, nemmeno un attimo di imbarazzo a non menzionare affatto i punti precedenti? Cioè, come fa a essere pubblicabile (in effetti, loro non lo hanno pubblicato…) un comunicato in cui non c’è nemmeno qualcosa del tipo “il semaforo sarà presto consultabile anche online”?
  • riassumendo, nel 2013 fai una bella tabellina colorata al computer (utilissima, nessuno lo mette in dubbio) e dovremmo dirti bravo perché non ti passa nemmeno per l’anticamera del cervello di farne altro oltre che stamparla?
  • ci pensate se, per dire, le linee aeree funzionassero così? Se uno, per sapere quando c’è posto in aereo dovesse recarsi all’ingresso dell’aeroporto? Meno male che le Poste non gestiscono Alitalia! Opporcacciamiseria, aspetta…

Soprattutto: che cavolo di “giornalismo” è quello in cui pubblichi un comunicato del genere, o comunque annunci una notizia così in quel modo, senza menzionare affatto le assurdità di cui sopra? Senza chiederlo tu giornalista “scusi ma su Internet dove me le posso leggere ‘ste code? I lettori vorranno saperlo”

A proposito di uffici postali: perché il loroelenco completo non è disponibile come Open Data, in modo che tutti possano scaricarselo? Mica è la trascrizione delle telefonate della Merkel. Idem per quelle informazioni supersegrete e comunque altamente tecniche che sono i codici di avviamento postale: perché per averli in formati utilizzabili (oddio, utilizzabili: Access 2000…) bisogna pagare?