Oltre le Smart City: innovazione utile per tutto il resto d'Italia

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Antefatto: lo scorso inverno discutevo con un amministratore locale, del se, come e perché portare innovazione concreta, utile e sostenibile nelle provincie d’Italia, partendo da crude realtà tipo che se aspettiamo soldi e banda larga per tutti, moriremo di vecchiaia; che, dovunque sarà la prossima Silicon Valley, probabilmente al mondo non ne serve più di una alla volta; e che in generale, con le smart city e/o startup stratecnologiche più alla moda, campagne e villaggi ci fanno poco o niente. Ne venne fuori

la proposta qui sotto, per innovare in maniera utile e sostenibile con pochi soldi, attraverso strutture e comunità locali. Quel particolare amministratore non ebbe la possibilità di concretizzare, ma con l’aria che tira forse l’idea potrebbe essere utile ad altri. Eccovela qui, chi vuole saperne di più e/o metterla in pratica altrove mi scriva.

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Premessa

Il mondo digitale non è solo Facebook, iPad e TV ad alta definizione. La diffusione di software e hardware sempre più potenti e a basso costo ha già creato altre tecnologie e comunità che, anche se ancora quasi ignorate dai media, hanno un notevole potenziale per lo sviluppo in Italia, perché:

  • costano poco! Non richiedono enormi stabilimenti produttivi o altre infrastrutture, cosa che ne riduce moltissimo anche l’impatto ambientale, nè pagamento di royalty per brevetti o altre forme di proprietà intellettuale, quindi non hanno bisogno di grandi finanziamenti
  • sono particolarmente adatte alle Piccole e Medie Imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana
  • creano o proteggono posti di lavoro in molti settori, non solo quello informatico o comunque high-tech: dall’agricoltura alla moda, dall’artigianato alla meccanica e all’edilizia sostenibile
  • si possono provare rapidamente e gradualmente, per tutte le ragioni appena descritte

In particolare, per ognuna delle attività descritte qui è possibile realizzare in loco sia singoli eventi (Fiere, Conferenze, Concorsi, Corsi e Workshop) che centri permanenti di supporto e formazione per le aziende locali che volessero servirsene.

Stampa 3D

La stampa 3D è la fabbricazione di oggetti di qualsiasi tipo (soprammobili, ingranaggi, giocattoli, utensili, scarpe …) depositando strati di materiale (plastica o altro) nella giusta sequenza, uno sull’altro, secondo le istruzioni contenute in un file. In questo modo si spreca molto meno che con la fabbricazione tradizionale con torni o frese, senza stampi costosi, catene di montaggio o apparecchiature enormi. Oggi esistono già stampanti tridimensionali di tutte le fasce, incluse quelle in scatola di montaggio come RepRap.

Taglio Laser e altre tecniche di Personal Factory

Personal Factory (fabbrica personale) è la possibilità di “trasformare idee in oggetti reali”, realizzando produzioni personalizzate di massa. Tagliando con un laser metacrilato, legno, cuoio e altri materiali, secondo le indicazioni di un file fornito o scelto dal cliente, si costruiscono su misura borse, mobili, bigiotteria e altro, a prezzi paragonabili alla produzione in serie ma senza bisogno di grandi magazzini o rischi di scorte invendute. Questa tecnologia è già offerta da comunità online come Ponoko e, in Italia, da aziende come Vectorealism, Laseridea e LaserMio.

Agricoltura, Moda e Meccanica collaborative

L’altro lato della Personal Factory è la progettazione collaborativa attraverso Internet, con flussi di lavoro mutuati dall’industria software. Il risultato sono prodotti finiti di tutti i tipi, o istruzioni complete per fabbricarli legalmente in proprio, che anche quando hanno prestazioni minori di quelli fabbricati in serie, costano molto meno e durano molto di più, perché modulari. Gli esempi più interessanti includono:

  • Trattori e altre macchine industriali: Open Source Ecology, una rete di agricoltori, ingegneri e altri specialisti, produce istruzioni e prototipi a basso costo per un’economia sostenibile, dalle turbine eoliche a forni e betoniere
  • Moda: OpenWear produce la prima collezione sotto brand Open Source, partecipata e prodotta in modo distribuito.
  • Auto: Wikispeed produce su ordinazione auto da 44 km/litro, rinnovando il progetto ogni 7 giorni

Microelettronica

Microcomputer come Raspberry Pi e controller per sensori come Arduino (nato in Italia) costano poche decine di Euro, si possono personalizzare e fabbricare in proprio senza pagare alcuna licenza e hanno già migliaia di applicazioni pratiche in tutti i campi possibili: scuola, giardinaggio, automazione industriale, sistemi antifurto, risparmio energetico, musica digitale…

Una piccola azienda può usare questi componenti, personalizzando progetti legalmente scaricabili da Internet o realizzandone in proprio, per offrire prodotti e servizi ad alta tecnologia e basso costo a qualsiasi altra azienda o Pubblica Amministrazione della propria comunità.

Altre idee (paragrafo aggiunto a settembre 2013)

Da quando ho scritto la proposta qui sopra ho raccolto tante altre possibilità dello stesso tipo nei miei bookmark online sulla fabbricazione distribuita, dove troverete cose come micro-orti ad alta efficienza con Arduino e altre tecnologie aperte (vedi video) e tutti gli altri esempi citati in questa mia presentazione su Tecnologie digitali aperte e Innovazione Sociale.