Traduzione polemica della dichiarazione del Presidente AGCOM

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Angelo Marcello Cardani, Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nella sua relazione annuale al Governo ed al Parlamento, ha dichiarato che potremmo diventare in pochi anni un “Paese ad alfabeto pienamente digitale” grazie soprattutto “ai giovani bandivori, i più attendibili traghettatori verso la modernità”.

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Uh?!? Ma se lo sanno pure i sassi che l’Italia è uno dei paesi più vecchi e che invecchiano più rapidamente nel mondo. L’avete guardata bene la figura qui sopra (1)? Puntare soprattutto sui giovani potrebbe bastare in posti come Messico o Nigeria, certo non in Italia. Qui, semplicemente per una questione di numeri, le cose possono cambiare in pochi anni solo riuscendo, in un modo o nell’altro, a smuovere i “vecchi”.

Mi perdoni quindi il Presidente dell’AGCOM, se quella dichiarazione (come tante dello stesso tenore di altri maggiorenti) mi sembra un po' troppo traducibile come segue:

signori, in realtà non so o non voglio fare granché di concreto in tempi utili, quindi perché non cambiamo argomento? Viva Keynes! Dai, dichiariamoci fiduciosi nei giovani, che fa sempre effetto anche se sono sempre meno, e parliamo di banda larga, che può smuovere parecchi dindi"

Quanto ai “giovani bandivori”, anche se ovviamente nulla o quasi di quanto segue è colpa loro, non dimentichiamo che, oltre a essere troppo pochi:

  • i “Nativi Digitali” non sono affatto, mediamente, più competenti di cose digitali solo perché giovani, anzi. Quella è una bufala, prima sparisce meglio sarà. Se bastasse l’età, tutti i quarantenni di oggi dovrebbero essere bravi registi o critici televisivi solo perché da ragazzini pigiavano senza imbarazzo tutti i tasti del telecomando TV
  • quanto serve ai nativi digitali per cambiare davvero le cose è ben spiegato nell’ultimo paragrafo di questo

Io non penso affatto che sia inutile lavorare seriamente sui giovani e sperare in loro, altrimenti non farei certo proposte come questa. Però mi piacerebbe aiutare i giovani Italiani a star meglio prima che anche loro diventino vecchi. Per questo, essendo la demografia italiana di oggi quello che è, quelli che “lasciamo fare ai giovani” mi turbano un pochino.

(1) la figura mette a confronto le piramidi demografiche nel 2013, cioè la previsione della composizione della popolazione per fasce di età, di Italia, Messico e Nigeria, ricavate da qui. Quando il diagramma è effettivamente a forma di cono o piramide, vuol dire che i giovani sono (molti) di più dei vecchi. E quindi che lavorando sui giovani raggiungi la maggioranza della popolazione. Quando il diagramma è ad anfora, come quello italiano, vuol dire che i vecchi sono più numerosi, mentre i giovani sono pochi e lo saranno ancora di più in futuro.