Che significa Open Data o Dati Aperti?

Questa domanda mi viene rivolta così spesso che ho deciso di mettere la risposta più semplice possibile, e solo quella, in una pagina a parte.

Il significato di “dato” è spiegato abbastanza bene nella pagina corrispondente di Wikipedia, che qui sintetizzo in due righe:

Un dato è una descrizione elementare, normalmente ma non sempre attraverso singoli numeri, nomi o immagini, di un qualsiasi fenomeno. Elaborare dati può produrre informazione e conoscenza

Il termine “Dati Aperti”, “Open Data” in inglese, indica dati pubblici:

  • che con la privacy non c’entrano proprio nulla. Perché o non sono affatto “personali” (vedi gli indirizzi sconosciuti degli ospedali pubblici) oppure perché riguardano attività personali che in un paese civile non dovrebbero essere private (tipo pagarsi cartucce o vacanze private con fondi pubblici)

  • sono già prodotti da Pubbliche Amministrazioni, o perchè sono proprio quelli che comunque gli servono per svolgere i loro compiti istituzionali, o perché sono tenuti a fornirli per legge

  • sono prodotti da organizzazioni private, ma sono comunque di interesse PUBBLICO. Esempi? Le polveri sottili emesse da un’industria, gli orari di un’impresa di trasporti, i bilanci dettagliati di Partiti e Sindacati… (1)

  • sono veramente, effettivamente riutilizzabili perché vengono pubblicati online:

    • con licenze d’uso che permettono a tutti di analizzarli, usarli, ripubblicarli eccetera, per qualsiasi scopo o quasi

    • in formati digitali che ne facilitano analisi e rielaborazione automatica (no, i dati forniti in file PDF son molto meglio di niente ma non sono affatto aperti

Tutto qua. Nulla di complicato, no? Se vi state chiedendo perché si dovrebbero pubblicare e pretendere Dati Aperti la risposta in 13 parole è: per contribuire a ridurre corruzioni e sprechi, e per creare benessere e lavoro. Potete trovarne tanti esempi concreti nei miei post divulgativi sui Dati Aperti. Per sapere come iniziare, soprattutto se siete una Pubblica Amministrazione, potete invece leggere qui e anche qui.

(1) troppo spesso si sostiene o si da' per scontato che i dati pubblici, quindi da aprire, siano solo quelli prodotti da organizzazioni pubbliche. Invece non è così, soprattutto in quest’epoca di privatizzazioni e globalizzazione, come ho spiegato diverse volte, a partire “Open Data, Open Society”