Anche il Corriere scrive a senso unico di Book in Progress. Perché?

Ho appena scoperto (scrivo alle 9 del 6 agosto 2012) che sarebbe uscito un nuovo articolo che parla, fra l’altro, del progetto Book in Progress del Maiorana di Brindisi. Dico “sarebbe” perché quel testo al momento sembra presente sul Web nello stesso modo balordo che ho raccontato ieri per un altro articolo: lo si trova su vari siti, tranne che su quello dove dovrebbe stare.

L’articolo in questione sarebbe del Corriere, intitolato “Tablet e lavagna interattiva. La scuola 2.0 di Brindisi”. Al momento in cui scrivo è menzionato (fra gli altri) da Michele Vianello e il testo completo l’ho trovato solo qui su Blog NCC News.

Come dicevo pochi giorni fa su Facebook sullo stesso argomento… maremma ballerina, ancora Book in Progress? Dopo sette mesi in cui non solo non hanno MAI risposto a certe domande ma hanno pure fatto una figura barbina (ben più pubblica, ma sempre senza rispondere) sul sito per l’agenda digitale, ancora se ne parla solo in quel modo?

Per quanto riguarda Book in Progress, l’autore di quell’articolo non fa che ricopiare le dichiarazioni ufficiali (pure vecchie) dei rappresentanti del progetto, in maniera completamente acritica. Da quel che scrive, parrebbe proprio che non abbia fatto nessuna ricerca in Rete, grazie alla quale avrebbe scoperto immediatamente certi punti dolenti; o che non abbia la conoscenza generale di certi temi, che gli avrebbe permesso di scoprire da solo quei punti, niente affatto esoterici.

E se così non è, perché quel giornalista non ha menzionato affatto certi problemi? E, già che ci siamo, come mai lo stesso Giovanni Biondi direttore del MIUR (che la conoscenza generale di certi temi non può non averla), definisce “esempio virtuoso” da replicare un progetto che (pur avendo tanto di buono, non lo nego mica!) non risponde a certe domande?

Per quanto riguarda Book in Progress ci rivediamo a settembre, quando avrò pronti uno o due altri articoli su cosa significa e cosa ci insegna questo progetto (che ripeto, anche se lo fa nel modo sbagliato, fa una cosa importantissima). Nel frattempo, una qualche risposta dal MIUR e dal Corriere alle due domande qui sopra sarebbe gradita.