Le dodici cose più interessanti che ho sentito all'Internet Governance Forum

Quest’anno sono stato invitato a presentare all'Internet Governance Forum italiano la mia ricerca Open Data, Open Society. Durante i tre giorni del Forum ho sentito tantissime cose interessanti. Certo, ormai è passato quasi un mese dal Forum, ma visto che ancora oggi si parla (giustamente) della latitanza, almeno finora, del governo Monti sull’Agenda Digitale (anche qui), mi pare ancora utile pubblicare quelle che ritengo più importanti, o almeno significative.

Eccole qui, in ordine sparso ma cominciando dall’ultimissima cosa che ho sentito, perchè è quella che da' il giusto contesto a tutte le altre (perché il Forum si è svolto negli stessi giorni in si dimetteva Berlusconi e partiva la lettera a Mario Monti sullo Spread Digitale):

  • Giulio De Petra: noi abbiamo la consapevolezza che quello che si è detto qui a IGF Italia 2011 c’entra con quello che sta accadendo in Italia, e può aiutare a offrire e costruire una soluzione che non sia solo lacrime e sangue

  • Signor X: noi della Pubblica Amministrazione dobbiamo arrivare a vedere il cittadino non come un costo ma come una risorsa (io: davvero? Io pensavo che fosse la PA a doversi finalmente sforzare di farsi vedere più come costo che come risorsa dai cittadini…)

  • Laura Sartori: oggi in Italia il primo ostacolo e limite del potenziale democratico di Internet sono i cittadini, perchè non sanno o non vogliono usare certi servizi online

  • Fiorello Cortiana:

    • oggi essere prosumer, cioè sia utenti che produttori di informazioni, significa condividere certe responsabilità (vedi quanto scrivevo in proposito nel 2001)

    • Oggi la marginalità è in relazione alle reti di comunicazione, non a fattori economici e sociali

  • Rick Falkvinge, Partito Pirata Svedese: La Rete da' voce a ognuno di noi, è il più grande equalizzatore di tutti i tempi

  • Mauro Fioroni, Servizio Informatica del Senato: la cultura della complessità è anche cultura della democrazia (io: bravo, è ora di dirlo chiaro!!!)

  • Alfonso Fuggetta:

    • serve onestà intellettuale prima ancora di quella vera: promuovere le cose che servono, chiunque le abbia dette

    • bisogna partire dal basso, ma se in regia non c’è anche chi capisce davvero, non si va da nessuna parte

  • Francesco Sacco: l’informatica non è un “settore”. Sta dappertutto

  • Tutto l’intervento di padre Antonio Spadaro, che trovate qui e va letto comunque la pensiate sulla religione

  • Zouhir Louassini: mi piacerebbe parlare di come usare Internet per creare dialogo fra religioni

E già che ci sono… qualche domanda a:

  • Mauro Fioroni, Servizio Informatica del Senato: se è noto che dopo le sedute del Senato gli unici comunicati letti sono quelli pubblicati subito sul sito, anzichè quelli cartacei del giorno dopo, si sta facendo qualcosa per eliminare le rassegne stampa inutili?

  • Flavio Tosi, Sindaco di Verona: complimenti per tutti i servizi informatici su Web del Comune di Verona, ma… davvero funzionano solo su Windows e non sono Open Data?

  • chi poneva la Neutralità della Rete come una questione di dare maggiore scelta ai consumatori: a me piacerebbe molto di più metterla come Stefano Quintarelli, cioè parlare di quali opportunità crea, o protegge, per i cittadini innovatori e per la loro libertà di espressione. Lei cosa ne pensa?