La crisi e quel che l'Europa e il FMI NON hanno chiesto a Berlusconi

Il deficit pubblico dell’Italia è enorme (da un pezzo, mica dal 2008). La fiducia internazionale nella credibilità e capacità dell’attuale governo (e forse anche del prossimo, qualunque sia) di fare qualcosa di concreto al riguardo è talmente bassa che Unione europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale hanno messo l’Italia sotto sorveglianza speciale. Berlusconi sostiene che è lui che, da bravo imprenditore, ha chiesto al FMI di certificargli i bilanci: anche in quel caso, il discorso che segue non cambierebbe affatto. Qui il problema non è a chi si fanno le domande, ma quali domande vengono fatte.

Insomma, da oggi ci saranno una verifica trimestrale del FMI e degli altri sui conti pubblici dell’Italia e sull’effettiva attuazione delle misure annunciate dal governo italiano. Diversi funzionari ci seguiranno passo passo, venendo periodicamente a Roma fin da questa settimana. Molto professionalmente, fra i controllori delle tre istituzioni internazionali ci sarà “un coordinamento” che renda le loro attività complementari ed eviti di ripetere in tripla copia le stesse analisi e valutazioni".

Lascio ad altri dire se questo commissariamento di fatto sia una cosa buona o no per l’Italia. Io però sono molto deluso per il modo in cui avverrà. Io avrei voluto che la cosa fosse andata più o meno così:

Driiiinnn!!!!!

Premier italiano (e scrivo premier generico anziché Berlusconi proprio per sottolineare che il problema è di metodo generale, assolutamente non legato a una singola persona o partito): Buongiorno, chi è?

BLD (Barroso, Lagarde, Draghi): Buongiorno, siamo i presidenti dell’Unione Europea, del FMI e della BCE. Volevamo dirle che non manderemo gli ispettori a Roma.

Premier: quelli che dovevano controllare i conti? Quindi vi fidate? Fico! Grazie!

BLD: Non abbiamo detto che non ci fidiamo, solo che non manderemo gli ispettori a Roma. Quelli sono dirigenti di alto livello, hanno troppo da fare per andare in giro ogni tre mesi e poi fra prima classe e alberghi a 5 stelle sarebbe di cattivo gusto mandarli in trasferta di questi tempi.

Premier: vabbeh, ma se i conti volete controllarli comunque, gli ispettori come fanno a lavorare senza venire qui a vedere tutti i documenti?

BLD: Facile. Fate Open Data, cioè mettete tutti i dati di bilancio e tutti i documenti rilevanti su Internet, così li controllano senza prendere l’aereo.

(pausa confusa)

Premier: Cioè state dicendo di mandargli tutto via email così poi se lo stampano in ufficio? Boh, vabbeh, sono tonnellate di carta, ma contenti voi…

BLD: No, non ha capito. Abbiamo detto mettete tutto su Internet. Così chi vuole controlla direttamente lì, senza nemmeno stampare, magari facendo controlli automatici, cioè istantanei, con qualche software apposito.

Premier: Ah, adesso ho capito! Volete la password per accedere dai vostri uffici ai database e archivi documentali dei vari ministeri italiani OK, sarà fatto.

BLD: Password? Qui nessuno ha parlato di password. Dovete mettere tutto online, senza password.

(pausa spaventata)

Premier: Ma… così TUTTI potrebbero controllare i conti, non solo i vostri ispettori. Sicuramente vi sbagliate!

BLD: No, no, stavolta ha capito bene. Perché? Qual è il problema?

Premier: Ma siete fuori di senno? Se tutti i cittadini italiani potessero leggere quella roba sarebbe il caos perché nessuno la capirebbe e TUTTI commenterebbero a sproposito. Verremmo continuamente fraintesi!

BLD: Perché, oggi in Italia nessuno critica a vanvera l’operato del governo e c’è la massima fiducia nelle istituzioni? Non sareste contenti se tutti i giornalisti ed esperti nei vari settori potessero fare giudizi e analisi del vostro lavoro fondati su fatti concreti, non illazioni o pregiudizi?

Premier: Ehm… vabbeh, ma poi costa troppo, ma poi non siamo pronti…

BLD: Affari vostri. E poi costa molto meno di quanto lei crede, si fidi.

Premier: Sì, ma….

BLD: METTETE. TUTTO. SU. INTERNET!!! ORA! BUONGIORNO! (clic)

Premier: OK, proviamo pure questa. Anche perché in effetti… peggio di così… Bah, proviamo, dai. Ma sia chiaro: se lo faccio io devono farlo TUTTI fino all’ultimo Comune perso di montagna e a tutti gli Enti Pubblici.

Che ne dite? Non sarebbe stato meglio se fosse andata così? Soprattutto, vi rendete conto ora dell’omissione assurda in (quasi) tutte le chiacchiere sul tema “Europa e FMI non si fidano del governo italiano, pretendono di vedere i suoi conti e come lavora e ne hanno tutto il diritto”? Ma perché, tutti i cittadini italiani non ce l’hanno quel diritto, soprattutto in momenti drammatici come questi? Perché un ispettore australiano, per dire, che personalmente non ci rimetterà un Euro se il governo italiano facesse bancarotta o triplicasse le tasse per evitarla, può fare le pulci al governo italiano e TU (o un qualsiasi esperto indipendente di cui TU ti fidi) no?

Perché non si parla di dare garanzie e recuperare credibilità e consenso, a casa e fuori, passando subito ai dati aperti?