Obesità infantile, come combatterla? (anche) usando bene Internet!

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In Italia oltre un bambino su 3 di età compresa tra i 6 e gli 11 anni ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età. Inoltre, l’obesità presente nei primi dieci anni di vita si traduce in obesità nel 75% dei casi quando l’individuo raggiunge l’età adulta. Provo a ridirlo in una sola frase con parole mie:

“se non insegnate (senza isterismi!) ai vostri figli a mangiare correttamente e controllare il peso finché sono alle elementari, 3 su 4 rimarranno obesi per tutta la vita”.

Per combattere questo problema la Società Italiana di Pediatria e il Ministero della Salute hanno appena lanciato un programma di prevenzione, chiamato “MiVoglioBene”, che individua queste 10 azioni preventive fondamentali per ridurre il rischio di obesità infantile (link aggiunti da me, maggiori spiegazioni su ogni punto si trovano su Medicoebambino.com):

  1. Allattare al seno almeno 6 mesi
  2. Svezzamento con introduzione cibi complementari dopo i 6 mesi
  3. Apporto proteico controllato (in particolare nei primi 2 anni)
  4. Evitare bevande caloriche (succhi, tisane, soft drinks, thè, ecc.)
  5. Sospendere il biberon entro i 24 mesi
  6. Mezzi di trasporto: evitare l’uso del passeggino dopo i 3 anni e l’uso di moto e auto elettriche, favorire il raggiungimento a piedi della scuola (Piedibus o Pedibus)
  7. Controllo dell'indice di massa corporea (BMI); identificare se si verifica l’Early adiposity rebound (incremento del valore assoluto del BMI nel periodo compreso tra 1 e 6 anni) (prima dei 6 anni)
  8. TV, giochi sedentari: Solo dopo i 2 anni, massimo 8 ore/settimana
  9. Gioco e stile di vita: regalare e incentivare i giochi di movimento, adatti alle varie età del bambino
  10. Porzioni corrette per l’età prescolare Uso dell’Atlante fotografico delle porzioni alimentari)

Su Internet è facile dire le cose bene. Allora fatelo, per favore!

Tutto qui. Ora che lo sapete anche voi, chiedo: che ci voleva a pubblicare queste informazioni sanitarie pubbliche, di pubblica utilità… come si deve, cioè (come ho appena fatto io) subito, in forma completa, leggibile, nel formato più indicizzabile dai motori di ricerca e citando la fonte ufficiale originaria?

La domanda non è oziosa, da fanatici perditempo di Internet. Fare quello che ho appena detto significa garantire che tutti quelli che desiderano trovare i consigli più urgenti e importanti su come prevenire l’obesità infantile li trovino più velocemente e facilmente possibile. Cioè significa fare prevenzione sanitaria efficace senza spendere nulla.

Eppure quasi nessuno, almeno di quelli che appaiono nella prima pagina o due di Google mentre scrivo, lo ha fatto. A partire dai firmatari del progetto: alle 21:30 del 26/1/2011, sul sito della Società Italiana di Pediatria c’è il decalogo completo, ma solo in formato PDF, come allegato del comunicato ufficiale, non in una pagina HTML separata. Su quello del Ministero della Salute, alla stessa ora, la notizia proprio non c’è, anche se ci stanno comunque ottimi consigli sull’obesità infantile (del 2002).

Tanti altri che, come quei due enti, probabilmente pagano pure esperti di comunicazione via Web, dall'Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale a Dica33, Virgilio e ordine dei Medici di Palermo hanno copiato e incollato solo la prima parte del comunicato stampa, senza aggiungere nè quella più interessante, cioè il decalogo completo, nè il link alla fonte. Hanno scritto solo “Il Progetto individua dieci azioni preventive, di importanza fondamentale per ridurre il rischio di obesità, tra cui…" Come, “tra cui”? Avevate finito i bit? Ditele tutte, no?

AdnKronos si è degnata di copiare e incollare tutto, anche se in maniera molto meno leggibile di quanto ho fatto io in questa pagina; Famiglia Cristiana e Go, Mamma hanno riformattato tutto in maniera più leggibile, decalogo incluso, ma nemmeno questi tre siti hanno citato la fonte. Come Donna Moderna, che non solo non cita la fonte ma (poiché evidentemente non hanno controllato…) dà come home page del progetto “Mi voglio bene” il sito iomivogliobene.it, che non c’entra nulla con l’obesità infantile.

La morale? Insegnate ai vostri bambini a nutrirsi bene E a pubblicare su Internet come si deve, soprattutto se volessero farne un lavoro: usare sempre formati aperti e adatti ai motori di ricerca; dare subito (almeno in casi di salute pubblica come questo) tutte le informazioni essenziali senza costringere i lettori a cercarsele da soli; dare sempre, se esistono, link diretti alle fonti originali.