Ancora con 'sta storia che il Software Libero è di sinistra?

Come forse già saprete, lo scorso ottobre avevo scritto dei rischi per la scuola italiana insiti nell’accordo Brunetta-Gelmini-Microsoft. A gennaio 2010 ne ho pubblicato una versione inglese e un paio di settimane dopo ho scoperto che quest’ultima era stata annunciata anche sul portale americano Linux Today. In quell’occasione ho scoperto anche due commenti a cui è il caso rispondere, per i motivi che vedremo.

Traduzione del primo commento sulla percezione del software libero in Italia:

Molti problemi del software libero (SL) in Italia nascono da una parte della comunità SL italiana, che è incline ad associarsi con partiti politici d'estrema sinistra. Questo, a mio parere, danneggia molto l'immagine del SL, perché non è vero (cioè non è vero che il SL è d'estrema sinistra, è per tutti). Rimane il fatto che se persone così ne sono l'immagine pubblica la sua reputazione ne soffrirà. Inoltre nessuno ha detto se c'erano o no altri concorrenti in quell'appalto assegnato a Microsoft.

Traduzione del secondo commento, intitolato "Tutto falso":

Questo articolo è m..da (scusate il termine): il ministro italiano ha scelto Microsoft perché **non era stata fatta alcuna offerta Linux. Il problema è che nè Novell nè Red Hat hanno fatto proposte alternative al ministro italiano.** Voglio anche ricordare che gli studenti **possono usare software libero** sui loro computer con Windows (OpenOffice, Gimp, Vlc eccetera). Questo articolo del comunista italiano Marco è m**da. Per favore lasciate la politica fuori da queste cose

Il motivo per cui sto parlando di questi commenti è molto semplice: contengono un paio di affermazioni che a chi è già informato strappano si e no un sorriso ma a tutti gli altri (cioè quasi chiunque) potrebbero sembrare plausibili e creare non poca confusione. Quindi tanto vale approfittare dell’occasione per fare un po' di chiarezza.

Partiamo dall'equazione "software libero = estrema sinistra e viceversa". Il software libero è software che viene scritto e distribuito lasciando a tutti la libertàdi installarlo, modificarlo e ridistribuirlo gratuitamente, ed è già popolarissimo in tutto il mondo: Ubuntu, Firefox e OpenOffice sono solo gli esempi pi famosi.

Forse è vero che a livello politico, almeno in Italia, il software libero stato scoperto prima a sinistra o estrema sinistra. Inoltre, ricordo personalmente una o due occasioni in cui (anche se parliamo di qualche annetto fa) a leggere senza preparazione alcuni interventi su Internet poteva effettivamente venire il dubbio che per usare e preferire il software libero si dovesse essere di estrema sinistra e viceversa. Quella però è una fase passata da un pezzo e crederci ancora nel 2010 sarebbe ridicolo, come vi sarà ancora pi chiaro continuando a leggere questo e tanti altri articoli di Stop! Zona-M: promuovere il software libero, soprattutto in scuole e Pubbliche Amministrazioni, è come promuovere l'abitudine di lavarsi sempre le mani prima di mangiare. Destra o sinistra non c'entrano nulla, è una cosa che va fatta per ragioni di buon senso.

Certo, quando si propone un DDL proprio su questo argomento bisogna fare attenzione a non trascurare certi dettagli, ma questo è un altro discorso.

L'altra idea o assunzione presente in quei due commenti è che il governo italiano abbia scelto Microsoft perché a tutti gli altri potenziali fornitori l'idea di un accordo di cooperazione su scala nazionale interessava talmente poco che non si sono nemmeno scomodati a presentare un'offerta. Voi che dite, l'avranno fatto perché di questi tempi l'economia tira talmente tanto che effettivamente ci si può permettere di snobbare dei potenziali clienti come un paio di ministeri? Bah...

Ad ogni modo, tanto per essere sicuro, ho chiesto un parere su quei due commenti all'avvocato Marco Ciurcina, presidente dell'Associazione per il Software Libero. Ecco quanto ha risposto al primo commento:

“Il problema di cui si preoccupa il primo commentatore è semplicemente falso. Scegliere software libero significa realizzare il bene comune. Il bene comune non ha colore politico, solo nemici che difendono interessi privati (in Italia come nel resto del mondo). Faccio notare che la legge regionale Veneta sul software libero stata votata dalla Lega (partito di destra) e quella Piemontese sullo stesso argomento è stata votata da tutti i gruppi politici (di destra e sinistra). L’iniziativa Caro candidato per sensibilizzare i politici ad occuparsi di software libero e libertà digitali ha raccolto e continua a raccogliere adesioni da tutti i gruppi politici e l’intergruppo su questi temi al Parlamento Europeo è appoggiato da gruppi di destra e sinistra.”

Sul secondo punto, cioè l’idea che il lavoro sia stato assegnato a Microsoft perché nessun altro lo voleva, Ciurcina è stato ancora più chiaro e lapidario: “Cari commentatori, potreste cortesemente documentare quando e come i Ministri hanno richiesto ad aziende che distribuiscono software libero di fare un’offerta?"